The Boys Presents: Diabolical (prima stagione): la recensione

The Boys Presents: Diabolical è una discreta serie animata, dove l'alternanza stilistica è senza dubbio il punto di forza dello show

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Grazie alla sua vena irriverente la serie TV di The Boys è riuscita sin da subito a calamitare l’attenzione degli spettatori di tutto il mondo. Ennesima decostruzione del mito del supereroe, lo show ideato da Eric Kripke per Amazon Prime Video è volgare, violento, assurdo e, per questo, spaventosamente realistico. Aggiungeteci un cast di personaggi ben scritto e interpretato e capirete perché le due stagioni uscite sinora siano state tanto apprezzate dal grande pubblico.

The Boys Presents: Diabolical

Quanto venne annunciato The Boys Presents: Diabolical (da qui chiamato anche solo “Diabolical”) apparve chiaro l’intento di Amazon di voler puntare sul proprio cavallo vincente. L’idea di fondo che sta dietro a questo spin-off non è affatto male: una serie animata costituita da brevi episodi che vadano a espandere l’universo dello show principale. Per fare ciò sono stati chiamati registi, scrittori e attori di grande talento, dando così vita a otto puntate di puro caos visivo e narrativo. Se alla scrittura troviamo nomi del calibro di Seth Rogen, Evan Goldberg, Awkwafina, Justin Roiland e Andy Samberg, tra gli attori che prestano le voci di vari personaggi abbiamo Ben Schwartz, Christian Slater, Kevin Smith, Michael Cera, Kieran Culkin, Don Cheadle, Giancarlo Esposito e Antony Starr. Un team davvero sensazionale, che ci ha spinto a guardare lo show in lingua originale nonostante l’ottimo doppiaggio italiano.

Pillole comiche e trasgressive

Il principale pregio di Diabolical sta senza dubbio nella sua varietà stilistica. Alcuni episodi ricalcano lo stile dei Looney Tunes, altri prendono a piene mani dagli anime nipponici, mentre altri ancora dal design di Rick & Morty. Il risultato è un mix grafico davvero assurdo, che invoglia lo spettatore a procedere lungo la serie per scoprire quale sarà il prossimo design utilizzato dagli autori. Questo desiderio di scoperta è facilitato grazie anche alla limitata durata di ogni episodio, mai superiore al quarto d’ora, che riesce a trasmettere la sensazione di “un morso e via”. In questo modo anche le puntate peggiori scivolano rapidamente nel dimenticatoio, senza pesare mai davvero sul pubblico.

the boys diabolical

The Boys Presents: Diabolical ha un’anima comica nettamente più marcata rispetto allo show originale. Una scelta che ben si sposa all'estetica che troviamo di puntata in puntata. Ci sentiamo, però, di fare un plauso al terzo episodio ("Io sono il tuo Pusher"), che abbandona lo stile grottesco per abbracciare il design originale del fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson. Una scelta che promuoviamo a pieni voti e che ci ha fatto sperare in una serie animata interamente realizzata con questo design. Piccola chicca: questo specifico episodio è scritto proprio da Garth Ennis, di nuovo a proprio agio a raccontare una storia con protagonisti Butcher (Jason Isaacs) e Web Hughie (Simon Pegg). 

Le altre puntate della serie presentano personaggi assurdi e qualche buona idea di fondo. Ovviamente non tutto è oro quel che luccica e, come già riportato, alcuni episodi non riescono mai a decollare veramente. La sensazione che si prova è davvero quella di essere di fronte a un pranzo dalle diverse portate, alcune più buone di altre. Quando però il palato assapora un buon gusto, non si fa tempo ad assaporarlo perché il cameriere ha già portato il piatto successivo. Questo stimola la curiosità nello spettatore, ma lascia anche un po' l'amaro in bocca per non aver potuto apprezzare appieno il proprio cibo preferito.

Vale la pena vedere The Boys Presents: Diabolical?

Seguendo la scia di The Animatrix, Star Wars: Visions e Love, Death & Robots, Diabolical intrattiene e diverte per tutta la sua durata. Non siamo certo di fronte alla serie tv definitiva e alcuni episodi sono evidentemente più ispirati di altri. La rapidità con la quale si consuma lo show e l’affascinante alternanza stilistica tra gli episodi autoconclusivi riesce però a farci passare sopra ad alcuni problemi. Per questo motivo ci sentiamo di consigliarne la visione a tutti coloro che hanno amato l’universo creato da Ennis e portato in TV da Amazon. Allo stesso tempo, però, se non avete visto The Boys potreste non comprendere diversi rimandi narrativi e non venire coinvolti dalle vicende di alcuni personaggi. Ecco che, quindi, a coloro che non hanno ancora scoperto i crimini della Vought consigliamo di vedere prima le due stagioni principali dello show.

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