The Boys 3x07 - Ecco un cero per illuminare il giaciglio, la recensione

In una puntata tutta focalizzata sulla testa dei personaggi, quindi sulle loro backstory, capiamo qual è la strada intrapresa per la stagione

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione della puntata 3x07 di The Boys disponibile su Prime Video

Puntata di padri, puntata di traumi.

La struttura è molto intelligente e maschera bene un classico del cinema, il viaggio al centro della Terra o Apocalypse Now!, cioè il tragitto che porta alcuni personaggi lungo un percorso che terminerà nel cuore di tutto e che ad ogni passo è sempre più folle e surreale. Sono Butcher, Hughie e Soldatino che vanno a prendere l’ennesimo membro della squadra di quest’ultimo da far fuori, stavolta è Mindstorm (dovrebbe essere l’ultimo). Più i tre, che ben presto diventano due, si avvicinano alla metà più tutte le storie, anche le altre che girano intorno a loro, procedono verso l’epicentro dei traumi. Sono i traumi di Soldatino, in piena sindrome da stress post traumatico, tradito dai suoi compagni e in cerca di vendetta, sono i traumi di Patriota, per la prima volta con un livido, che vede Soldatino anche dove non c’è, sono quelli di Black Noir (rappresentati sotto forma di cartoni animati che gli parlano e rimettono in scena gli abusi di Soldatino e il momento del tradimento con cui lo hanno fregato, mentre ci dicono anche quanto sia tarato) e ovviamente i traumi di Butcher anche quelli rimessi in scena in un viaggio dentro la sua memoria.

Matto Black Noir, che vediamo aver perso proprio una parte del cervello. Matto Patriota, che vede cose che non ci sono. Matto Soldatino, con la sua sindrome, e matto il mondo (il patrigno della figlia di Latte Materno che crede alla propaganda di Patriota). Più la puntata si avvicina all’epicentro del controllo mentale, cioè il rifugio di Mindstorm, più vediamo la follia di questo mondo e ne capiamo molte radici. Questa puntata che parte con uno spezzone televisivo (come ormai ogni puntata) abbandona per un attimo il discorso sui media (ma come vedremo ci sono un paio di svolte interessanti) e si dedica alla maniera in cui la follia del potere prende e piega le persone.

Kimiko vuole tornare ad avere i poteri, da che era felice di averli persi, vuole essere potente, vuole poter salvare, brama quell’idea di poter fare qualcosa e Starlight l’aiuta rubando il composto V definitivo (e facendolo scopre che quello temporaneo fa venire i tumori). Il potere dà dipendenza, l’abbiamo visto con il V temporaneo, è la droga di questa serie. Perché in questa puntata in cui ci rimettiamo in pari con tante storie, in cui scopriamo come mai Butcher è come è (il più classico dei problemi con il padre), in cui scopriamo di più su Black Noir e addirittura nel finale su Patriota (rimarcando che è una puntata su traumi e paternità), ci sono dei dettagli che svelano molto di quello che accadrà.

In alcune scene fugaci vediamo che Starlight continua a riprendere Patriota nei suoi veri atteggiamenti, rimarcando (viene anche detto) che è la sua fama a tenerla ancora in vita, il suo potere mediatico. Dall’altro lato vediamo un comizio per un’elezione locale in cui Patriota fa campagna per il candidato sostenuto dalla Vought, dopo il quale viene avvicinato da Victoria Neumann che gli propone un patto, uno scambio di favori che prevede che lei lavori per far eleggere Patriota a presidente degli Stati Uniti. Del resto come si evince dallo scambio tra Latte Materno e il patrigno della figlia, quella retorica da Trump di mistificazione e bugie esagerate (Starlight che gestisce un traffico pedofilo è un riferimento anche troppo esplicito al Pizza Gate) funziona, ha presa. Sarà interessante capire quanto ancora vorranno tarare questa corsa alla presidenza su quella di Trump (tentativo di colpo di stato incluso).

Parafrasando quel che viene detto ad inizio puntata: essere americani vuol dire sapere di essere l'eroe, quindi nascondere la merda sotto il tappeto e propagare una storia mentre i media diventano ricchi racccontandola. Sarà quella storia di eroismo a sostenere la campagna di Patriota alla presidenza, sarà quella storia di chi è l’eroe a segnare le prossime puntate. Se Butcher si sente un eroe mentre spinge Hughie alla morte, se Kimiko lo vuole essere riavendo i suoi poteri e se Black Noir lo sarà risolvendo i suoi traumi e affermandosi come l’elemento risolutore che nessuno (?) si aspetta (anche tutta l’insistenza a ricordarci che è allergico alle noci è probabile che a qualcosa servirà), è probabile che il punto di tutto sarà non solo la demolizione del concetto di eroe, ma proprio la revisione di quel tipo di mitologia. Diffidare sempre di chi viene venduto come un eroe.

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