The Boys 3x05: L'ultima occasione di guardare questo mondo di bugie, la recensione

Tra tutte le storie d'amore di The Boys quella su cui più la serie insiste è certamente la più insulsa e sembra esserci poco da fare

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione della puntata 3x05 di The Boys, disponibile su Prime Video

Alzi la mano quanti si sentono presi dalla travolgente storia d’amore ed inadeguatezza di Hughie e Starlight? The Boys ci insiste dalla prima stagione senza risultati stellari, adesso ha messo Patriota di mezzo, un terzo incomodo letale, per creare ancora più tensione, ma lo stesso non se ne avverte. Addirittura sono andati sul terreno esplicito che più esplicito non si può, facendo confessare a Hughie il suo bisogno di sentirsi l’uomo che salva della coppia e quindi di avere anche lui dei poteri, ma niente. Rimane un continuo ripetere gli stessi meccanismi, lo stesso sguardo deluso e disilluso di lei di fronte ai continui tentativi di lui di farla disamorare, l’ennesima bugia e l’ennesima scoperta della bugia. Molto meglio l’amore silente di Frenchie e Kimiko, tutta sguardi e desideri di scappare via, come in una canzone di Springsteen, caricare la macchina una notte e fuggire da tutta questa follia insieme per crearsi una vita da un’altra parte. Meglio loro due davvero, che sono sempre più disamorati di queste dinamiche battagliere e adesso, forse, hanno la possibilità che desiderano di giocarsi il tutto per tutto ed essere liberi.

The Boys è tante cose ma non una serie sentimentale né una che, nonostante una trama potenzialmente adatta, può parlare di disequilibri tra sessi e della difficoltà ad incarnare figure diverse da quello che la società si aspetta da un uomo e una donna. È una serie sul potere, l’abbiamo detto più volte, che è molto forte nel creare un parallelo con il nostro mondo e mostrare tra le sue pieghe le molte diverse maniere in cui i media (di massa o sociali) instaurano un rapporto nuovo e complicato con chi il potere ce l’ha o vuole averlo, i modi in cui il consenso che viene dai media è un’arma più potente dello sguardo laser e come il controllo dell’ipocrisia oggi voglia dire cose differenti, c’è chi deve fingersi buono (le corporation con il loro linguaggio innocuo) e chi può presentarsi come sboccato, arrogante e sicuro di sé (il leader), raccogliendo comunque il plauso di una fetta importante di popolazione.

Quindi tra le coppie tutti sono più interessanti di Hughie e Starlight, anche la Contessa Cremisi e i suoi clienti via webcam (Seth Rogen per la seconda volta in un cammeo in questa serie che produce), anche Abisso e la sua nuova compagna che sembra controllarlo mentalmente, che gli fa dire sempre le cose giuste, le frasi woke e gli fa tenere una posizione così politicamente corretta da averlo fatto reintegrare con successo nei 7, sono più interessanti. In questo senso è forte la svolta data ad A-Train, che nel gruppo è quello messo peggio politicamente, nonostante appartenga a una minoranza per davvero, solo che non riesce a farlo valere, è maldestro nel cavalcare le cause sociali che sembrano essergli più vicine e, inesperto, finisce a fare più danni di quanto possa risolvere. Senza contare che in questa quinta puntata ci sono tantissimi riferimenti alla cancel culture e più persone del solito che parlano terminando le loro frasi con l’hashtag di riferimento, perché più la trama vira verso la conquista del potere politico da parte di Patriota, più il discorso sul controllo del consenso diventa cruciale.

Sembra che la metafora di Donald Trump, la persona peggiore possibile per detenere il massimo potere, stia per essere superata. Come lui, Patriota ha trovato consenso negli estremi, mostrandosi decisionista e presentandosi con arroganza e sfrontatezza invece che con capacità di mediare, ma ora sempre di più si avvia allo statuto dittatoriale, ora che al potere ci è arrivato per mantenerlo e superare intrighi e congiure assume atteggiamenti e soprattutto paranoie o sindromi d’accerchiamento da monarchi in caduta. Incapace e non sicuro di sé a sufficienza per gestire una macchina gigantesca e reggere il peso della pressione del suo futuro, ancora una volta Patriota è una bomba ad orologeria pronta a scoppiare, solo che adesso la posta in gioco è ancora più alta.

Sarà Soldatino, a quanto sembra, l’arma per distruggerlo, il diavolo con cui fare un temibile patto per distruggere Patriota, l’unico che lui sembri temere sapendo qualcosa che noi non sappiamo (perché Kimiko non ha più i poteri? È temporaneo? È legato a qualcosa accaduto al laboratorio o proprio è uno degli effetti di Soldatino?) e nel mezzo ci sarà da risolvere la questione dei poteri temporanei a cui Butcher e Hughie sembrano molto ben abituati e che difficilmente lasceranno senza fare storie. Del resto, come dice Butcher: “Da grandi poteri deriva la certezza che diventerai un grande stronzo”.

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