The Block Island Sound: la recensione
The Block Island Sound è un horror d’atmosfera ambientato su un’isola che avrebbe fatto la gioia di Lovecraft
Che cosa cercate da un horror? Se volete azione, ammazzamenti onnipresenti e spalmati per tutti i novanta minuti di film e adrenalina a mille, girate alla larga da The Block Island Sound, appena arrivato su Netflix direttamente dal Rhode Island, e più precisamente dall’isola di Block. Se invece vi piace immergervi in una (s)gradevole e costante sensazione di tensione e di orrore innominato che non esplode mai fino a che non è troppo tardi, il film dei fratelli McManus potrebbe farvi passare una piacevole serata in compagnia di un mostro non meglio specificato.
Lo spunto è lovecraftiano e come tale viene sviluppato: The Block Island Sound è una lentissima discesa verso la follia, durante la quale Audry e Harry incontreranno una serie di personaggi in qualche modo collegati al misterioso suono, e ascolteranno una litania di teorie strampalate per spiegarne l’origine e lo scopo. In ossequio al modello arriveranno solo risposte parziali e lasciate all’interpretazione di chi guarda, e tutto l’orrore viene suggerito e canalizzato dai personaggi, mai mostrato davvero. Il che potrebbe respingere chi da un horror si aspetta concretezza: il modello di riferimento più evidente è The Fog, solo che nella nebbia non c’è nulla di tangibile, solo una minaccia senza volto e senza nome. A diventare protagonista è così l’isola stessa, le sue dinamiche sociali da opprimente paesino della provincia americana, le sue abitudini, i suoi paesaggi; si vede che i McManus sono del posto, e sanno cosa farci vedere e cosa nasconderci per provocare angoscia. Potreste trovarlo troppo astratto e inconsistente, ma se vi lasciate andare potrebbe venire anche a voi la voglia di seguire quel suono.