The Big Sick, la recensione
Commedia sentimentale tratta da una storia vera, The Big Sick non impressiona fino a che non irrompono i genitori dei protagonisti e tra loro Holly Hunter
Stavolta lo stand up comedian è il vero personaggio alla cui vera storia si ispira il film, ed è anche egli stesso l’attore protagonista. The Big Sick racconta come Kumail Nanjiani ha incontrato sua moglie, attraverso quali peripezie e ribellandosi a quali regole della sua famiglia.
Il racconto è molto più interessante di quanto non possa sembrare da queste poche righe, a metà tra una stagione di Love (la serie tv di Judd Apatow di cui Michael Showalter, il regista di questo film, ha diretto un episodio) e una puntata di Master Of None (quella dell’ex stand up comedian Aziz Asnari). Due persone con provenienze razziali diverse si conoscono e con le difficoltà dei rapporti moderni cercano di stare insieme. Come in Love infatti anche qui la difficoltà principale sembra essere il fatto che non è un colpo di fulmine a scatenare tutto ma un rapporto sessuale che deve lentamente tramutarsi in amore, e la tensione è data dal fatto che non è detto che accadrà poiché entrambi sembrano a loro agio con l’idea che rimanga una relazione puramente sessuale. Sarebbe stata eresia per una commedia sentimentale solo 5 anni fa.
Avvicinandosi a Master Of None dunque The Big Sick contamina la sua storia d’amore con la storia di una famiglia non originaria americana e con quella di un’altra invece americana. La seconda in particolare è una coppia incredibile.
Un film interamente di finzione difficilmente avrebbe introdotto due personaggi così fondamentali così tardi e così marginalmente, invece venendo dalla vita vera quest’intreccio si permette il lusso di sorprende sbilanciando il racconto in maniera imprevedibile. Non solo i due coniugi americani sono subito più interessanti dei protagonisti ma sono anche interpretati molto meglio!
È vero che la tradizione delle commedie sentimentali vuole protagonisti stereotipati e comprimari di gran personalità, strani e capaci di reggere il film, ma in questa deviazione dalla consueta struttura in cui non tutto funziona e si ha molto l’impressione che il protagonista stia creando un’epica della propria vita, la mamma di Holly Hunter è un tornado di puro cinema, chiaramente fasulla eppure molto più efficace e intrigante di qualsiasi personaggio reale.