The Best of 2017: Topolinia, la recensione

The Best of 2017: Topolinia propone una selezione delle migliori storie apparse su Topolino nel 2016

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Secondo appuntamento con l'antologia che propone le migliori storie pubblicate su Topolino nel corso dell'anno precedente, dopo il volume dedicato a Paperopoli arrivato sugli scaffali lo scorso gennaio.

L'introduzione di Valentina De Poli spiega il criterio con cui sono stati selezionati gli episodi che compongono il sommario: fumetti a cui è stata dedicata la copertina del settimanale - qui riproposta senza grafica - e che per qualche motivo si sono distinti al punto da avere il privilegio della prima pagina. Questa scelta deve fare inevitabilmente i conti con altri fattori (la quantità di pagine a disposizione, evitare di proporre episodi che saranno ristampati a breve in altre collane ecc...), ma questo parametro ci sembra un po' limitante, dato che rischia di escludere storie "B-side" meritevoli di figurare nell'indice; inoltre è strano vedere infrangere la regola dichiarata a inizio albo, con un'avventura di Topolino e Pippo nelle pianure degli anni '30, anticipata da un'illustrazione che li vede omaggiare la notte degli Oscar.

La prima metà del volume è dominata dai viaggi spaziotemporali di Zapotec e Marlin: Topolino e la maledizione del faraone triplo (Sisti/Martusciello), Topolino e gli anni polverosi (Venerus/Mangiatordi) e Topolino e il tesoro del cielo (Bosco/Perissinotto) sono avventure mediocri, che non brillano particolarmente per l'intreccio, ma risultano comunque piacevoli grazie all'ambientazione esotica. Su questo giudizio pesa in parte la proposta nello stesso volume di tre storie dello stesso filone, che ovviamente risultano in parte simili tra loro e trasmettono una sensazione di scarsa varietà al lettore casuale, quando invece sul settimanale si possono trovare vicende con atmosfere assai differenti tra loro.

Gambadilegno e il gioco delle coppie (Vitaliano/Usai) vede Gambadilegno e Trudi partecipare a un gioco televisivo per coppie assieme a Topolino, Minni, Orazio, Clarabella, il Commissario Basettoni e Petulia; si tratta in realtà di un improbabile piano per portare a compimento una rapina in banca, una storia priva di vero e proprio pathos ma comunque in grado di strappare qualche sorriso.

Topolino in: Un'amica da rottamare (Stabile/De Vita) ci mostra invece il protagonista alle prese con la triste separazione dalla sua automobile a seguito di un guasto; è un soggetto che abbiamo visto applicato più volte a Paperino e alla sua 313, ma la 113 di Topolino non è mai stata ammantata dello stesso carico emotivo. Questo episodio cerca dunque di rendere giustizia alla disparità di trattamento tra le vetture Disney, ma la sceneggiatura è composta da un eccesso di scene che si susseguono rapidamente tra loro: tra brevi flashback e prove di nuove automobili, i diversi passaggi risultano un po' troppo frenetici, rendendo difficile provare empatia per Topolino.

La seconda metà del volume è decisamente più interessante, con Scomparsi nel nulla (Vitaliano/Mazzarello) e Terrore sulla strada (Bosco/Gula), i due episodi che hanno riportato X-Mickey sul settimanale dopo otto anni di assenza, in concomitanza con la nascita della collana dedicata. Le avventure sovrannaturali di Topolino, Pipwolf e Toppersby hanno avuto un passato altalenante dal punto di vista qualitativo, ma il nuovo ciclo è un rilancio fresco e originale, grazie ad autori che hanno saputo rivitalizzare un mondo costruito con buone premesse ma mai sfruttato al meglio.

Immancabile in queste antologie, Casty, che con Topolino e il mistero di Atlantide prosegue le avventure di Eurasia Tost, la Lara Croft disneyana, dimostrando ancora una volta di essere il degno erede di Floyd Gottfredson; l'unico capace di fornirci avventure di Topolino ad ampio respiro, mentre sono molto più frequenti i nomi in grado di far vivere grandi avventure di Zio Paperone sulle orme di quanto realizzato da Don Rosa e Carl Barks.

Chiude il volume 300 volte Topolino (Petrucha/Pelaez), storia danese realizzata nel 1999 e ripescata per celebrare il compleanno di titolare del settimanale. Lo stile di disegno e del racconto sono abbastanza differenti dai nostri. È evidente che non appartiene alla scuola italiana e che siano trascorsi quasi vent'anni dalla sua scrittura; interessante per avere un assaggio di quanto viene prodotto all'estero, ma considerando il livello delle storie italiane poteva tranquillamente trovare posto un fumetto nostrano in più, al netto di qualsiasi afflato patriottico.

Come lo scorso anno, ci spiace constatare che il cast di Topolinia risulti sempre nettamente inferiore alla famiglia dei Paperi in quanto a varietà e qualità media delle storie. The Best of 2017: Topolinia è una buona lettura che strappa più di un sorriso e che con alcuni picchi riesce a immergere il lettore nel sense of wonder di avventure esotiche, ma da una selezione annuale forse ci aspettiamo qualcosa di più, considerando la portata della produzione di fumetti disneyani.

Nel corso del 2016, le storie con protagonisti Topolino e compagni sono state la metà di quelle dedicate ai personaggi di Paperopoli; si potrebbe cercare di puntare di più sul cast di Topolinia, all'apparenza meno accattivante e vario dei loro colleghi piumati, ma con un po' di coraggio e sperimentazione in più potrebbe dare sicuramente altrettante soddisfazioni, come dimostra il lavoro di alcuni validi autori.

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