The Batman, la recensione

Un'eccezionale immersione dentro Gotham con una versione di Batman che ancora nessuno aveva tentato. Un trionfo di regia sopraffina

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di The Batman, in sala dal 3 marzo

Se Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan sembrava avere nel mirino il cinema rigoroso e preciso di Michael Mann, il parente più vicino di The Batman di Matt Reeves, per tono e look, è probabilmente il cinema di David Fincher, in cui l'immagine è un quadro che rappresenta l'interiorità dei personaggi prima del realismo dei fatti. Ma è subito evidente che questa versione di Batman è una mai vista prima, che costruisce il suo racconto e la sua visione con uno stile grafico molto preciso (come le migliori graphic novel) e in particolare a partire da una palette di colori molto ridotta (tutte le sfumature del rosso, del bianco e del nero e basta). Qualsiasi ragionamento su questo film parte da qui, da una gestione del look eccezionale, metodicamente mantenuta coerente per tutto il tempo. Ma non solo, già dalle prime scene è evidente il dettaglio più inatteso: questo è un film che punta tutto sulla lentezza. È lento Batman nel comparire, è lento nel muoversi, è lento nel camminare. A The Batman interessa più di tutto la costruzione di un’atmosfera e questo, oltre che dal look, passa anche dalla lentezza, dalla poca profondità di campo, dall’uso onnipresente della musica e da un sonoro da urlo. Ed è una meraviglia.

Anche Christopher Nolan aveva affrontato Batman all’inizio della sua carriera, qui lo prendiamo nel suo secondo anno ma molto più che in Batman Begins sembra ai suoi inizi. Molto di quel che ha e fa non lo conosce bene, molto è un tentativo e molto poco nella sua vita è bilanciato. Bruce Wayne ancora non ha capito come tenere una facciata decente e su tutto è ancora animato da una rabbia e da un buco nero di dolore sensibili. Il mestiere non ha, insomma, ancora preso il sopravvento sulla motivazione. Come spesso avviene, c’è un criminale che minaccia Gotham e, intorno ad esso, se ne muovono altri che animano 3 ore di film che scorrono come fossero una sola e al di là dell’intreccio sono capaci di lasciare fortissima l’impressione di un mondo alla fine, in cui la pioggia è una costante e in cui il giorno pare non esistere.

Prima che Batman questo film si impegna a costruire Gotham.

Il Bruce Wayne di Robert Pattinson

Merito di un lavoro di regia che è davvero sopraffino e, creando l’atmosfera giusta, centra i toni da hard boiled e neo noir (da cui mutua la ricetta base: politica + corruzione criminale + rapporti familiari marci) in cui immergere tutto. Robert Pattinson è molto lontano dal Bruce Wayne che immaginiamo, ma subito si impone come una nuova versione coinvolgente e piena di potenziale attrattivo: è giovane, anche più dell’età che effettivamente ha, ed è molto bravo a recitare un corpo con un’interiorità forte e sofferente. Pattinson non è certo l’uomo d’azione incrollabile (non è Bale, non è Affleck) è semmai una versione giovane di Michael Keaton, qualcuno che ad ogni passo tradisce una sofferenza profonda (che grande idea vedere il trucco nero intorno agli occhi quando non ha la maschera, come fosse un eyeliner sfatto dopo il pianto), la sua lotta è sempre più dentro di sé che a pugni.

Con qualche tono da conflitto sociale dei poveri contro i ricchi, delle idee per le coreografie dei confronti rubate dalla serie di videogiochi Arkham e poi una trama che tocca invece il gioco della Telltale, The Batman è davvero la migliore nuova idea nel mondo dei film con personaggi dei fumetti da tanti anni a questa parte e uno dei film, finora, più coinvolgenti dell’annata. Sotto una storia molto cittadina che avrà esiti grandissimi (e complimenti per il coraggio di portare tutto alle estreme conseguenze nel finale!) senza che nessuno lo sottolinei troppo battono i grandi doppi a partire da Bruce Wayne/Batman (la cui immagine diventa sempre più diversa), e poi il doppio Thomas Wayne, il doppio Carmine Falcone e un altro bambino orfano in cui Batman rivede se stesso e altro che non vale la pena spoilerare.
Una volta tanto un Batman che non parla con le parole ma con le immagini, la pioggia, lo score di Michael Giacchino (fuso con i rumori ambientali) e una notte nera di una città che non migliora mai.

Vi ricordiamo che il lungometraggio sarà disponibile, solo al cinema, a partire dal 3 marzo. Trovate tutte le informazioni sulla pellicola nella nostra scheda.

Cosa ne pensate della nostra recensione di The Batman? Potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

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