The Bastard Executioner 1x03 "Effigy/Ddelw": la recensione
Terzo episodio per The Bastard Executioner: la nuova serie di Kurt Sutter non convince
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Wilkin continua il doppio gioco al servizio della baronessa "Love" per scoprire le identità degli uomini coinvolti nel massacro al suo villaggio. D'altra parte ha ancora un ruolo da interpretare, quello scomodissimo del boia. A cadere sotto i colpi della sua scure dovrebbe essere una ragazzina, caduta nelle mani degli inglesi durante l'ennesima imboscata tesa dai ribelli. A nessuno in realtà importa troppo della giovane, né agli inglesi, che vorrebbero farne merce di scambio per ottenere informazioni sulla ribellione e in particolare sul leader "Wolf", né agli stessi gallesi, che certo non vogliono scomodarsi – in primis sua madre – per una ricompensa così povera. Un po' per la misericordia della baronessa, un po' per l'azione tempestiva di Wilkin, che riesce a farsi dare qualche informazione dal fratello della ragazzina, l'esecuzione viene evitata.
Ad oggi, l'impressione principale su The Bastard Executioner è che Sutter sia arrivato a questo show con un certo ritardo rispetto ad altri diretti concorrenti, e che nel farlo non abbia saputo imprimere al progetto quella forza necessaria per imporsi. La storia ha i suoi problemi, ma in questo episodio emerge – e ancora una volta il paragone con Vikings è inevitabile – la pochezza delle ambientazioni, la fotografia che non comunica nulla, la ricostruzione mai sfruttata veramente. E poi c'è tutto il resto. C'è una gran confusione su quello che questa serie vuole essere, con la sua violenza che vorrebbe essere impressionante, ma non lo è mai, e con le sue deviazioni misticheggianti che non sappiamo come interpretare.