The Bastard Executioner 1x01/1x02 "Pilot": la recensione
La nuova serie di Kurt Sutter, The Bastard Executioner, debutta su FX: la recensione del lungo pilot dello show
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Sostanzialmente The Bastard Executioner segue una strada diversa rispetto a buona parte dei pilot. Invece di presentarci un episodio tipo su come potrebbe essere lo show, invece di investire sulle storyline principali che verranno sviluppate nella stagione, si inventa una storia di origini. Ci vuole un'ora prima di arrivare a qualcosa di inaspettato, e il resto del tempo rimasto prima di formare il carattere che sarà protagonista della serie. Scelta particolare, coraggiosa da un lato proprio perché inconsueta, ma anche pigra e troppo lineare sul fronte di una scrittura che prende a piene mani dal classico racconto di perdita e vendetta: anche per l'ambientazione, è impossibile non pensare alla storia di William Wallace, anche se già dal terzo episodio dovremmo allontanarci.
Sutter, anche sceneggiatore dei due episodi, che in realtà proseguono senza soluzione di continuità, stavolta non cerca zone di grigio. Tende ad una rappresentazione che sia la più possibile bianca e nera – come le improbabili, per non dire brutte, transizioni dell'immagine prima del "fade to black" – e di conseguenza rappresenta i suoi caratteri. Già le poche righe iniziali fanno abbondante uso di attributi per indirizzarci sulla visione della serie, e da questo approccio la scrittura non si scosta. I buoni sono buoni, le vittime sono coraggiose e giuste, i cattivi sono soggetti orribili e disgustosi. A regalare l'unico sussulto il personaggio di Katey Sagal, una strega che si staglia in lontananza nella prima ora dello show e che all'improvviso fa la sua apparizione indirizzando il protagonista sul suo futuro. Una rivelazione dell'ultimo secondo finalmente metterà in crisi una storia troppo lineare.