The Alienist 1×07 “Many Sainted Men”: la recensione

La nostra recensione del settimo episodio di The Alienist intitolato Many Sainted Men

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Spoiler Alert
Il settimo episodio di The Alienist, intitolato Many Sainted Men, sin dal debutto della serie è forse quello che, maggiormente, si sofferma sui personaggi più che sull'indagine in sé, pur facendo notevoli passi avanti verso la scoperta dell'identità del colpevole, grazie soprattutto ad una coincidenza ed al successivo lavoro di indagine di Sara Howard. Durante l'autopsia dell'ultima vittima dell'assassino, a cui Roosevelt assiste assieme agli altri, sarà proprio il futuro Presidente a notare infatti un particolare che porterà il Team Kreizler a seguire una nuova pista.
Il commissario, grazie alla sua esperienza come allevatore nel west, nota come alla giovane vittima sia quasi stato levato lo scalpo, alla maniera degli indiani. Rivolgendosi quindi ad un esperto della cultura degli indiani d'america del Museo di Storia Naturale della città, Kreizler e Moore riusciranno ad escludere che l'assassino possa appartenere a questo popolo, giungendo tuttavia alla conclusione che, fin dalla più tenera età, egli deve essere stato esposto in qualche modo alla violenza degli indiani, avendovi assistito di persona.
E' a questo punto che entrerà in gioco Sara, la quale - con l'aiuto dei fratelli Isaacson - individuerà un sospettato nella persona di un certo Rudoph Bunz, un ex soldato ricoverato prima nell'ospedale per malati mentali di Blackwell Island e poi trasferito in quello governativo di St. Elizabeth, nella città di Washington D.C., da cui fu poi dimesso sei anni prima.

La pista è ovviamente calda e verosimilmente porterà i nostri eroi sulle tracce del vero omicida, ma come dicevamo, nonostante questa importante accelerata nelle indagini, il punto focale dell'episodio è quanto succede tra i protagonisti.
Dopo ben sette puntate, ammettiamo di non essere ancora riusciti del tutto ad inquadrare davvero il dottor Laszlo Kreizler, forse per il conflitto quasi continuo che notiamo tra le sue parole e le sue azioni: come abbiamo detto sin dal debutto di questa serie, Kreizler è un uomo piuttosto evoluto per il suo tempo, un studioso della mente umana con un approccio decisamente rivoluzionario, il quale, nonostante questo, continua a dimostrarsi curiosamente incurante nei confronti delle persone che gli sono vicine.

Prendiamo per esempio l'atteggiamento spesso accondiscendente che mostra in questo episodio, prima con la nipote del suo servitore Cyrus, Joanna, e più tardi con Mary. L'incontro/scontro con Joanna è piuttosto esemplificativo del conflitto a cui il dottore è continuamente soggetto, se da una parte ha infatti un atteggiamento paternalistico con la giovane donna, le aspre parole di questa, che gli rinfaccia come non vi sia bisogno di catene per fare di un uomo uno schiavo (riferite ovviamente a Cyrus), lo faranno riflettere, fino a fargli mettere in discussione le proprie azioni.
Lo sforzo quasi fisico con cui, successivamente, il dottore finirà per scusarsi con Cyrus e Stevie per aver messo a repentaglio le loro vite durante le indagini, è la perfetta rappresentazione del conflitto che il personaggio vive, in bilico tra l'appartenenza ad una certa classe sociale, che dà per scontate alcune cose, e ciò che invece dovrebbe essere giusto. Guardare, per così dire, Laszlo con occhi moderni, è un interessante esercizio, proprio perché ci lascia con l'impressione che, nonostante le sue intenzioni siano quasi sempre onorevoli, i suoi modi lascino spesso a desiderare, proprio perché messo continuamente a confronto con il pensiero del tempo in cui egli vive.
Lo stesso avviene quando, con incredibile inopportunità, il dottore dice a Mary che è giunto per lei il momento di lasciare la sua casa, confondendo completamente la fedeltà della giovane donna, in realtà innamorata di lui, con quella di Cyrus e Stevie, e rimediando al danno solo dopo l'ennesimo scontro con John Moore.

E proprio il rapporto tra lui e l'amico illustratore è un altro dei punti di forza della serie, pur nella sua ambiguità.
Abbiamo spesso sottolineato come Moore sia tutto ciò che, umanamente, Laszlo Kreizler non è. Mentre il dottore dà evidentemente la priorità all'intelligenza più che all'empatia, Moore rappresenta, nell'immaginario collettivo, il perfetto esempio di eroe romantico: una dandy indolente ed affascinante, sicuramente meno acuto del suo amico, ma non per questo sciocco, capace di ammaliare chiunque, pur avendo una curiosa e scarsa opinione di se stesso che si manifesta nel suo vizio del bere o nella mancanza di un vero e proprio scopo nella vita.
In sostanza i due personaggi sono l'uno l'opposto dell'altro, ma - a loro modo e nel loro campo - sono anche due maschi alfa pronti ad attaccarsi alla gola quando il caso lo richiede, proprio come quando i due si scontrano a proposito di Sara.
John e Laszlo non si risparmieranno colpi bassi quando il primo verrà a sapere che il dottore è stato in qualche modo violento con SaraLaszlo, al quale evidentemente non piace essere messo sotto processo, soprattutto quando ha torto, gli dirà che Sara non lo amerà mai, perché lo ritiene solo un amico, sapendo esattamente quale effetto avrà su di lui questa dichiarazione. Nonostante la tensione del momento, infatti, Moore finirà per credere alle parole del dottore e troverà nuovamente conforto in una bottiglia, dimostrando di fidarsi fin troppo facilmente delle parole di un uomo per il quale dichiara a parole di non avere grande rispetto.

La prima stagione di The Alienist va in onda negli Stati Uniti ogni lunedì su TNT.

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