The Afterparty (seconda stagione): la recensione dei primi 2 episodi

The Afterparty torna con una seconda stagione molto avvincente, mantenendo la qualità che ha reso celebre lo show disponibile su Apple TV+

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La recensione dei primi due episodi della stagione 2 di The Afterparty, serie disponibile su Apple TV+

La prima stagione di The Afterparty è approdata lo scorso anno sul mercato come un fulmine a ciel sereno. Un racconto del tutto inaspettato, narrato con estrema maestria e con grandissima competenza del lessico cinematografico. Per coloro che non lo sapessero, stiamo parlando dello show disponibile su Apple TV+ creato da Christopher Miller, autore che insieme a Phil Lord si è occupato di dare vita a The Lego Movie, a 21 Jump Street e al mai abbastanza elogiato Spider-Man: Into the Spider-Verse. 

The Afterparty è un giallo appartenente alla categoria dei “whodunnit”, ovvero quelle produzioni incentrate sulla scoperta dell’assassino di turno. Il punto di forza della produzione, però, sta nella scelta di realizzare episodi che differiscono tra loro per registro narrativo, passando dalla commedia romantica al cinema action (giusto per fare due esempi) in base al testimone interrogato. Una scelta che rende il tutto estremamente vario e brillante, differenziandosi da qualsiasi altra serie TV esistente.

Capirete il nostro entusiasmo, quindi, di fronte all’uscita dei primi due episodi della seconda stagione, disponibili dal 12 luglio sulla piattaforma targata Apple. Curiosi di scoprire se gli autori sono riusciti a superare sé stessi con questa loro nuova opera, ci siamo quindi catapultati a vedere lo show. Eccovi la nostra recensione di questo scoppiettante inizio di The Afterparty.

IL GRANDE GIORNO

Dopo gli eventi della prima stagione, Aniq (Sam Richardson) e Zoë (Zoë Chao) stanno ufficialmente insieme e i due vengono invitati al matrimonio della sorella di lei (Poppy Liu). Durante la prima notte di nozze, però, il neo marito (Zach Woods) viene ucciso e le accuse ricadono sulla giovane sposina. Nel tentativo di risolvere la situazione prima che venga coinvolta la polizia, Aniq decide di chiamare la Detective Danner (Tiffany Haddish) per aiutarli nel risolvere il caso. Peccato però che la donna abbia deciso di abbandonare le forze dell’ordine, per diventare una scrittrice di libri basati sulle sue avventure.

Questo è l’incipit del racconto, che mette in scena pochi personaggi provenienti dalla prima stagione mescolati con un cast nuovo e fresco. Ecco che quindi fanno la loro comparsa Jack Whitehall nel ruolo di Sebastian, amico dello sposo. Oppure il carismatico John Cho, qui nei panni di uno zio dal carattere sin troppo spigliato. Per non parlare del magnifico Ken Jeong, folle padre della sposa e di Zoë. Insomma: i personaggi sono tutti a fuoco e funzionano alla perfezione. Certo, alcuni di loro possono sembrare delle macchiette, ma è proprio su questo che si basa lo show. Sul creare aspettative e sul disilluderle costantemente.Il set è pronto. Gli attori sono in scena. Che abbia inizio lo spettacolo.

L’AMORE PRIMA DI TUTTO

Nel primo episodio, dal titolo “Aniq 2: Il ritorno”, ci troviamo di fronte alla tipica commedia romantica in stile “Ti presento i miei”. Un genere dove il protagonista tenta di far colpo sui parenti della fidanzata, combinando però un guaio dietro l’altro. Gli sceneggiatori Christopher Miller e Anthony King dimostrano di avere estrema competenza della materia, dando vita a quasi 50 minuti di puro divertimento, dove lo stile narrativo appare sempre utilizzato in funzione dell’evoluzione della storia. Sam Richardson continua a conquistarci con il suo Aniq tanto impacciato quanto umano. Un protagonista perfetto per essere il primo “testimone”, spostandosi poi dall’altra parte dell’interrogatorio.

Nella seconda puntata, infatti, l’ex-detective Danner e Aniq si trovano a interrogare Grace, la sorella di Zoë. Ha quindi inizio un episodio romantico che sembra uscito dalle pagine di Jane Austen, con tanto di personaggi vestiti in abiti storici. Un’idea brillante, portata sul grande schermo dalla penna di Rachel Smith e in grado di strappare più di qualche risata grazie al continuo gioco di parallelismi tra quanto realmente accaduto e quanto mostrato con il “filtro” degli occhi dell’amore.

THE AFTERPARTY TORNA IN GRANDE STILE 

Nonostante un focus maggiore sui flashback rispetto alla prima stagione, siamo di fronte a un risultato molto vicino a quanto visto lo scorso anno. E questo è, senza dubbio, un enorme complimento per la seconda stagione di The Afterparty. I primi due episodi dello show sono brillanti, divertenti e ben interpretati. L’ennesima riprova di come questa serie sia una piccola perla, che fa valere anche da sola l’abbonamento ad Apple TV+. Speriamo che le restanti puntate possano assestarsi su questo livello, ma ammettiamo di non avere particolare timore. Il team capeggiato da Christopher Miller è, in fondo, una sorta di garanzia di qualità. 

E voi che cosa ne pensate? Avete già cominciato a vedere The Afterparty, oppure è una delle serie che dovete ancora recuperare? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a dircelo scrivendoci in chat sul canale Twitch di BadTasteItalia.

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