The Afterparty 2×07 “Ulysses”, la recensione

The Afterparty si conferma uno show imperdibile, caratterizzato da una scrittura perfetta e in grado di stupire sotto ogni punto di vista

Condividi

La recensione del settimo episodio della seconda stagione di The Afterparty, intitolato Ulysses, disponibile su Apple TV+

Se siamo ancora qui, a quasi due mesi dall’inizio della seconda stagione di The Afterparty, a elogiare lo show disponibile su Apple TV+ è senza dubbio merito degli sceneggiatori che, come dimostrano anche i recenti subbugli nel mondo del cinema e dei serial televisivi americani, risultano fondamentali per dare vita a storie che meritino di essere viste. Un risultato che, nel bel mezzo di un mercato che punta spesso sulla spettacolarizzazione piuttosto che sul puro e semplice storytelling, può essere considerato assolutamente straordinario.

Il team capeggiato da Christopher Miller gioca infatti da tempo con i generi narrativi, riuscendo allo stesso tempo a dare vita a un cast di personaggi mai scontato e dagli intrecci impensabili. È incredibile, infatti, come i vari protagonisti di The Afteraparty riescano a intrecciarsi tra loro, dando vita a un gigantesco affresco di storie, emozioni e conseguenze. Proprio di “intrecci” parla questo settimo episodio dello show, che mescola un racconto romantico, con i classici film sulla danza nei quali l'amore trasborda da una passione comune, avvolgendo indissolubilmente i cuori delle persone coinvolte.

Ma sarà riuscita Brenda Hsueh, qui alla sua prima prova nello show Apple, a conquistarci? Sarà riuscita a mantenere il livello degli scorsi episodi? Scopritelo nella nostra recensione.

AMORE E PASSI DI DANZA

Nella puntata disponibile da questa mattina scopriamo i retroscena della vita di Ulysses Zhu, zio di Grace e di Zoe sparito da tempo e ricomparso solamente in occasione delle nozze. Una vita che mescola una drammatica storia di danza, con il giusto pizzico di sogni infranti, e una love story impossibile, che coinvolge anche qualche altro invitato al matrimonio di Grace ed Edgar. Nel frattempo, Zoe continua la propria personale indagine, nel tentativo di trovare un modo per allontanare i sospetti dalla sua famiglia. Famiglia che, d’altro canto, comincia a comportarsi in modo sempre più… colpevole.

Brenda Hsueh, sceneggiatrice anche di diversi episodi delle prime tre stagioni di How I Met Your Mother e del recente Elemental, ha confezionato una storia molto elaborata in meno di quaranta minuti. Il passato di Ulysses meriterebbe una serie TV o un film a sé stante, ma comunque la bravura dell'autrice è riuscita a non far mai sentire l’assenza di qualche elemento di trama. Tutto scorre nel migliore dei modi, conquistando lo spettatore in un racconto ricco di pathos (talvolta volutamente eccessivo) e di amore. Nonostante alcuni momenti smaccatamente divertenti, siamo di fronte a un episodio meno comico degli altri, ma non per questo meno gradevole. Ulysses si è dimostrato un personaggio più interessante di quanto ci aspettassimo ed è sempre un piacere scoprire nuovi dettagli su tutti i protagonisti dello show.

The Afterparty è come un gigantesco puzzle da comporre, dove ogni nuovo elemento aggiunge un tassello alla visione generale che si fa sempre più intrigante e che, settimana dopo settimana, riesce a tenerci incollati allo schermo.

INTRECCI EMOTIVI

Ad aiutare Brenda Hsueh nella messa in scena di questa puntata dello show troviamo Peter Atencio, regista noto per The Last Man on Earth e per la recente riproposizione di The Twilight Zone. La sua bravura è evidente soprattutto dalla gestione di alcune scene di danza e dalla messa in scena di alcuni accostamenti cromatici davvero riusciti. Il tutto con quel pizzico di autorialità che, in alcuni momenti, ci ha fatto persino dimenticare di star guardando The Afterparty. Un plauso anche a John Cho, attore che sta dimostrando il proprio valore lavoro dopo lavoro e che, ormai, è un vero e proprio concentrato di fascino e carisma.

Anche se in questo settimo episodio si ride un po’ di meno, ci è impossibile non elogiare per l’ennesima volta The Afterparty. Ormai potrete immaginare benissimo il finale di questa recensione: recuperate lo show quanto prima, perché è un concentrato di buone idee e di una scrittura semplicemente perfetta. È bello constatare come non servano effetti speciali o sceneggiature pensate per tentare di accontentare tutti per dare vita a una buona opera. Talvolta basta un racconto avvincente e qualcuno in grado di raccontarlo in modo elegante e rispettoso del lessico cinematografico.Talvolta basta una buona storia per sentirsi appagati e andare a letto ripensando a quanto appena visto.

E voi che cosa ne pensate? State guardando The Afterparty? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a raccontarci la vostra opinione nella chat del canale Twitch di BadTasteItalia.

Continua a leggere su BadTaste