The Afterparty 2×04 “Hannah”, la recensione
The Afterparty continua sulla propria (splendida) strada, dando vita all'ennesimo ottimo episodio, questa volta in stile Wes Anderson
La recensione del quarto episodio della seconda stagione di The Afterparty, episodio intitolato Hannah, disponibile su Apple TV+
La prima stagione dello show prodotto dalla Lord Miller Productions si è dimostrata una piccola gemma e, giunti al quarto episodio della seconda stagione, possiamo dirci felici di quanto visto sinora. Dopo i primi tre episodi, dedicati al genere delle commedie degli equivoci, dei film romantici e di quelli noir, tocca ora ad “Hannah” raccontare la propria versione dei fatti. Una versione che, per l’occasione, ottiene una patina e un mood volutamente vicino a quello dei film di Wes Anderson.
PUNTI DI VISTA
Dopo aver assistito al punto di vista di Travis e aver scoperto che i fiori sul tavolo degli sposi erano velenosi, Aniq, Zoe e Tiffany decidono di andare a parlare con Hannah, la sorellastra del defunto Edgar. Sorellastra che non solo si è occupata dell’arredo floreale, ma che da quanto raccontato dall’ex-fidanzato della sposa sembrava intenzionata a sabotare le nozze. Ed è così che scopriamo un nuovo segreto di Grace che potrebbe compromettere le indagini ed esporla ulteriormente alle accuse di omicidio.
In questo quarto episodio, scritto da Nicole Delaney e diretto da Anu Valia, la trama prende una piega imprevista, fornendo un nuovo slancio al racconto e cambiando le carte in tavola. La bravura degli autori sta però non solo nel mantenere alta l’attenzione e nel portare avanti il racconto, ma nel contestualizzare quanto visto negli episodi precedenti. Ci sono diverse linee di dialogo, infatti, che servono a dare un nuovo punto di vista ai dialoghi presenti nelle versioni della storia raccontate dagli altri testimoni. Questa cura nella scrittura permette a The Afterparty di rimanere uno show ben più profondo e strutturato rispetto a quanto possa sembrare. Non stiamo parlando di un “semplice” giallo, ma di un giallo con elementi comedy e intrecciato come un film di Nolan. Un’opera imperdibile per chiunque sia abbonato a Apple TV+ e che dovrebbe spingere ad abbonarsi chiunque non l’abbia ancora fatto.
WES ANDERSON, MON AMOUR
Inutile dire che sono bastati pochi istanti per farci innamorare dello stile di questa puntata. Anu Valia dirige per quasi trenta minuti tutto il cast prendendo ispirazione da opere di Wes Anderson come I Tenenbaum e Grand Budapest Hotel. Senza dimenticarsi di inserire persino una scena realizzata in stop-motion, giusto per rendere ancora più evidente il riferimento registico. Ciò che ci ha stupiti di più è che tutto questo mood si fonde alla perfezione con l’atmosfera di The Afterparty, dando vita a un episodio a tratti brillante. Ci siamo innamorati delle scelte stilistiche, di quelle musicali e delle varie interpretazioni, tra le quali spicca senza dubbio Anna Konkle (PEN15) nel ruolo dell’eterea Hannah Minnows.
UNA SERIE SENZA CALI
The Afterparty continua a convincerci. Lo fa senza mai calare di qualità e dando vita a episodi interessanti a livello narrativo, affascinanti sul piano stilistico e curati sotto ogni altro aspetto. Lo abbiamo già ribadito più volte, ma ci teniamo a farlo ancora: recuperate questo show creato da Christopher Miller, perché potreste rimanerne estasiati come ne siamo rimasti estasiati noi. Guardare per credere.
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