The Afterparty 1x04 “Chelsea”: la recensione

Dopo aver amato i primi tre episodi della nuova serie in esclusiva su Apple TV+, siamo pronti a parlare della quarta puntata di The Afterparty

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The Afterparty, come si spiegava nella recensione dei primi tre episodi, parte con dei presupposti davvero interessanti. La storia narra le vicende di un gruppo di ex-compagni di classe che, dopo molti anni, si incontrano nuovamente a una rimpatriata scolastica. Durante la festa che segue la serata, un membro del gruppo viene trovato morto. Si tratta di Xavier (Dave Franco), affascinante ragazzo che nel tempo ha guadagnato fama e denaro come cantante. La detective Danner (Tiffany Haddish) viene chiamata per risolvere il caso e, com’è giusto che sia, decide di interrogare i principali sospettati dell’omicidio.

Quello che rende la serie di Christopher Miller unica, però, è il suo essere un sapiente mix tra i classici “whodunit” e un magistrale esercizio di stile. Ogni episodio segue uno degli indiziati, mostrandoci la storia sotto diversi punti di vista. Punti di vista che ricalcano differenti generi cinematografici, passando dalla commedia romantica al musical, senza dimenticarci dei film d’azione dal forte tasso di testosterone. 

Una volta chiarite queste premesse, nel caso non aveste ancora osato avvicinarvi ai primi tre episodi, possiamo passare finalmente alla versione dei fatti di Chelsea (Ilana Glazer).

Sino a questa puntata abbiamo conosciuto Chelsea come quella strana, la “pazza” del gruppo, grande bevitrice e con precedenti legati alla droga. Grazie alla straordinaria abilità che contraddistingue Miller, la storia prende però una piega completamente diversa, dandoci una versione uguale, ma diversa, dei fatti accaduti durante il party. 

Lo stile scelto per rappresentare il personaggio interpretato alla perfezione dalla Glazer è quello del thriller in pieno stile Scream: messaggi minatori mandati da un misterioso stalker, inquietanti figure che inseguono la protagonista e che le parlano attraverso la voce modificata, l’ansia di non sapere chi possa essere il colpevole. Tutti questi elementi sono racchiusi nella mezzora di show che, anche questa volta, riesce a mantenere gli occhi dello spettatore incollati al televisore. Proprio lo spettatore si troverà catapultato in una storia solo all’apparenza lineare, costringendo il proprio cervello a comprendere quale versione dei fatti sia quella corretta.

Chi ha ragione? Chi ha torto? Quale dei partecipanti alla festa sta raccontando la verità?

Domande che sorgono spontanee, ma che allo stesso tempo non fanno desiderare al pubblico di balzare rapidamente al finale. La sempre brillante regia e una sceneggiatura scritta con cognizione di causa creano un gioco tra autore e fruitore davvero unico. Si sente il bisogno di godersi il viaggio, piuttosto che cercare di raggiungere subito la meta. Riuscire a ottenere questo risultato in un giallo in pieno stile Agatha Christie è qualcosa di davvero appagante, che recentemente era riuscito solo a Rian Johnson con il suo “Cena con delitto - Knives Out”.

Se amate questa tipologia di racconto e vi piace quando la metanarrativa subentra delicatamente nella trama, allora The Afterparty è esattamente il genere di prodotto che fa per voi. Dal canto nostro non possiamo che esserne assolutamente rapiti, desiderando con impazienza l’arrivo di venerdì prossimo. Guardare per credere!

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