The Affair: in anteprima le nostre impressioni sul primo episodio della terza stagione!

La terza stagione di the Affair debutterà a fine mese negli Stati Uniti: ecco le nostre impressioni in anteprima sulla première della terza stagione

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The Affair tornerà su Showtime dal prossimo 20 novembre con la sua terza – non sappiamo se ultima – stagione. Nel corso dei primi due anni la serie creata da Sarah Treem e Hagai Levi ha convinto a più riprese e, anche nei suoi momenti più rilassati, ha sempre trovato un porto sicuro nelle interpretazioni delle sue quattro punte di diamante: Dominic West, Ruth Wilson, Maura Tierney e Joshua Jackson. Questo è sempre stato l'elemento fermo in una storia che spesso è cambiata, è stata sfuggente, sicuramente mai oggettiva. Abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima il primo episodio della terza stagione: l'episodio ci ha convinto e, in vari modi, ha confermato la storica impostazione della serie che abbiamo detto poco sopra.

È sempre interessante il modo in cui il tempo della storia e il tempo della narrazione in The Affair non coincidono. Flashback, anticipazioni, versioni discordanti, scene mostrate da più punti di vista: molto del fascino della serie, soprattutto nel suo primo anno, risiede in questo. I cliffhanger rientrano in modo particolare in questo schema, vi si inseriscono da una prospettiva diversa, futura, che a volte mostra le conseguenze prima delle cause. Era l'arresto di Noah Solloway alla fine del primo anno, per un omicidio di cui non sapevamo niente, ed era infine la sua confessione, stentata e incerta, al processo. In quel momento, passato e presente finalmente erano venuti a coincidere.

Come può allora la terza stagione porsi di fronte a questa svolta così importante e andare avanti salvaguardando l'anima dello show? Non possiamo anticipare nulla sugli eventi della première, ma possiamo dire che quella confessione, culmine di due anni di versioni abbozzate e contraddittorie, serve e probabilmente servirà a rilanciare tutto quello che vedremo quest'anno. In un modo o nell'altro, Noah, Alison, Helen e Cole sono stati coinvolti e travolti da quel momento e dovranno farci i conti. La struttura della serie viene mantenuta, con le sue versioni "soggettive" e i suoi nomi a tutto schermo che anticipano il punto di vista che andremo a vedere.

Viene fuori in questa première ancora una volta Dominic West con il suo Noah, decisamente chiamato allo sforzo maggiore e a sostenere sulle sue spalle il ritorno dello show. Era giusto così, era lui il personaggio della confessione, e funziona ripartire da ciò che questa rappresenta per lui. Noah non è un personaggio positivo. Non parliamo di una rigida divisione in buoni e cattivi che in una serie di questo calibro non avrebbe senso, ma diciamo che si tratta di un personaggio che spesso ha mancato l'appuntamento con il riscatto personale. Vedere gli effetti della confessione su di lui è molto interessante, non solo da un punto di vista pratico, ma anche caratteriale.

L'episodio è scorrevole e intenso: è una puntata che serve a impostare i temi e le storie (almeno una parte di questi) per il resto della stagione. Ma funziona molto bene nella gestione dei personaggi, permette di rilanciare il nostro interesse per ciò che accadrà loro al di là della nostra "frustrazione" per le scelte che hanno compiuto e per il percorso di autodistruzione che spesso hanno intrapreso. Impossibile fare previsioni a lungo termine: questo è l'inizio di una nuova fase per lo show.

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