The Affair 4x09 "409": la recensione

La quarta stagione di The Affair si concluderà la prossima settimana con l'atteso season finale

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Spoiler Alert
Sink back into the ocean...

Tutto era partito da acque profonde, molti anni prima, e tutto infine vi è ritornato. I corpi attorniati dall'acqua, il senso di soffocamento e di prigionia che, da quattro stagioni, scandiscono la opening di The Affair, accompagnamento ideale delle storie di quattro personaggi difficili da amare, forse impossibili da redimere. Ma umani. Alison è morta. Questo lo sappiamo dalla scorsa settimana. L'abbiamo scoperto insieme a Noah e Cole, al termine del loro estenuante e in definitiva inutile viaggio alla ricerca della donna che hanno amato e che ancora amano. Prima degli strascichi e delle conseguenze di quell'evento, ci sarà altro da raccontare. Il durante.

È questo che il nono e penultimo episodio della stagione fa, concentrandosi esclusivamente sulle ultime ore di Alison, in un doppio punto di vista che offre una prospettiva inedita rispetto a quello che la serie aveva mostrato finora. L'intreccio è ridotto all'osso, anzi è praticamente inesistente. Il tempo della storia non coincide del tutto con il tempo del racconto, ma è quasi come se lo facesse. Sono gli ultimi istanti, le ultime parole pronunciate da Alison, e sarà Ben ad ascoltarle. Entrambi i punti di vista raccontano gli stessi fatti e ruotano intorno agli stessi traumi e scoperte, ma l'esito sarà diametralmente opposto.

Questa la base comune: Ben si reca a casa di Alison, molto arrabbiata con lui per la faccenda del matrimonio nascosto. I due discutono, e viene dato più o meno spazio ai traumi tenuti segreti o nascosti all'altro. In particolare scopriamo che Ben, quand'era sotto le armi, ha ucciso un bambino inerme. Alison prepara da mangiare a Ben. I due discutono, Alison rimarca, più nel primo segmento in verità, la morte del figlio. Addirittura scopriamo che uno dei figli di Ben si chiama Gabriel, come il figlio scomparso di Alison. La verità esplode nell'ambiente casalingo che non abbandoniamo mai. Nel primo caso il confronto è carico di un'enfasi positiva. C'è apertura, voglia di perdonare, di migliorare insieme, di darsi un'altra possibilità.

Con un'idea di montaggio e scrittura molto ispirata, il primo segmento scivola nel secondo, come se non vi fosse alcun riavvolgimento del tempo. Il secondo Ben è aggressivo, possessivo, disturbato, violento. Qui ogni confessione è una nuova pugnalata. Infine, arriva il gesto di violenza, ed è Ben – come Cole sospettava la scorsa settimana – ad uccidere Alison e a gettarne il cadavere a mare, simulando il suicidio. Nell'epilogo della puntata, il congedo definitivo al personaggio e a Ruth Wilson, viene revocato il dolore di una vita, un senso di colpa con il quale Alison non è mai riuscita a venire a patti, l'evento terribile che ha generato un senso di autodistruzione. L'ultima luce prima del buio dell'oceano.

Qui l'interpretazione, ovviamente soggettiva: anche se nell'episodio vediamo prima il segmento positivo e poi quello negativo, questi in realtà potrebbero essere rovesciati. Se dobbiamo scegliere una versione più attinente alla verità dei fatti, questa è senza dubbio la seconda, se non altro per il tragico epilogo. Ricordiamoci poi che il Ben che abbiamo visto nelle scorse puntate nella storyline di Alison è filtrato dal suo ricordo, ed è stato solo quando è entrato in scena Cole che ci siamo resi conto di che personaggio subdolo sia in realtà. Quindi, la prima parte dell'episodio che cosa racconta? È solo una teoria, ma potrebbe ricollegarsi alle ultime riflessioni sul dolore di Alison, prima della fine.

Per una persona "incapace di sopportare altro dolore", l'ultima via di fuga prima della fine può essere quella di immaginare un corso diverso degli eventi. Un epilogo felice, in cui prende atto ancora una volta di quel che ha fatto a suo figlio, in cui trova un'anima gemella a cui confessare tutto, in cui traccia l'ultimo bilancio dei suoi due matrimoni finiti. In cui tutto è molto artificioso, come l'elemento stesso del rubinetto rotto che crea una spaccatura netta nel momento in cui Ben sta per andarsene di casa e poi decide di rimanere, cambiando di colpo il tono della scena.

C'è il filtro dei ricordi, che per The Affair è sempre la costante. L'unica differenza è che stavolta i ricordi non sono proiettati indietro nel tempo da un futuro imprecisato. Sono la piccola consolazione di una vita che sta per finire.

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