The Affair 4x05 "405": la recensione
Un bizzarro viaggio nel passato di Cole, nell'ultimo episodio di The Affair
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Vik protagonista. Alla stregua di Juliette nella scorsa stagione, quindi senza giustificazione. In realtà il segmento in sé non sarebbe nemmeno male, senza dubbio è più riuscito di quello di Cole, ma manca il senso profondo di questi momenti. Che Vik sia logicamente molto più imperfetto rispetto a quello che vedevamo dall'esterno era qualcosa che potevamo aspettarci, e chiaramente una condizione come la sua ci spinge a provare una certa empatia, addirittura fino a comprendere i suoi molti gesti impulsivi. Ma rimane tutto lì. Oltre ad essere molto prevedibile nei suoi sviluppi, si tratta di un segmento che non aggiunge nulla a quel che la serie è (ma, come dicevamo, è difficile capire "cos'è"). Considerato anche che Vik è un personaggio molto respingente – ma chi non lo è in questa serie? – la mezz'ora ne esce ulteriormente appesantita.
L'esecuzione non è migliore. Bizzarri rituali fatti di sentimenti urlati e fogli bruciati in spiaggia, passabili per un teen-movie, ingiustificabili considerato che qui parliamo di persone che hanno attraversato da un pezzo l'età della ragione. C'è tanta immaturità, di scrittura e di caratterizzazione, nei protagonisti di The Affair. Non arriviamo ad essere felici per le terribili disgrazie che sono capitate loro, ma a questo punto è difficile che ci interessi qualcosa di persone così autodistruttive.