The Affair 4x05 "405": la recensione

Un bizzarro viaggio nel passato di Cole, nell'ultimo episodio di The Affair

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Spoiler Alert
Quinto episodio della quarta stagione di The Affair. Giro di boa stagionale per la serie di Showtime, e sinceramente è impossibile capire allo stato attuale di cosa parli questa serie. L'affair del titolo è storia passata da un pezzo, e in ogni caso di relazioni extraconiugali ce ne saranno in abbondanza anche in questa puntata. I personaggi sono proiettati ognuno sulla propria direttrice, e solo incidentalmente si reincontrano. L'episodio, pur promettendo qualche collegamento, rimane fedele a questa impostazione. Manca una coerenza ferrea di fondo, la stessa che ci permetterebbe di apprezzare la storia anche in mancanza di una ricompensa evidente. Qualcosa di questo tipo si è visto a sprazzi negli episodi precedenti, ma l'ultima puntata è spiazzante nel senso più negativo.

Vik protagonista. Alla stregua di Juliette nella scorsa stagione, quindi senza giustificazione. In realtà il segmento in sé non sarebbe nemmeno male, senza dubbio è più riuscito di quello di Cole, ma manca il senso profondo di questi momenti. Che Vik sia logicamente molto più imperfetto rispetto a quello che vedevamo dall'esterno era qualcosa che potevamo aspettarci, e chiaramente una condizione come la sua ci spinge a provare una certa empatia, addirittura fino a comprendere i suoi molti gesti impulsivi. Ma rimane tutto lì. Oltre ad essere molto prevedibile nei suoi sviluppi, si tratta di un segmento che non aggiunge nulla a quel che la serie è (ma, come dicevamo, è difficile capire "cos'è"). Considerato anche che Vik è un personaggio molto respingente – ma chi non lo è in questa serie? – la mezz'ora ne esce ulteriormente appesantita.

Ancora peggiore il caso di Cole. Che prende, fugge, cerca il suo passato, fa cose e vede gente. Questa potrebbe essere la mezz'ora più improbabile e insensata nella storia di The Affair. Il che è dire tanto, considerato tutto quello che è accaduto. Alla ricerca delle origini della tavola da surf di suo padre, Cole in realtà è in fuga da se stesso, dai sentimenti ancora nutriti per Alison. La contrapposizione con il dramma terribile vissuto da Vik non fa altro che aggiungere straniamento alla parentesi di Cole. Che in una località sul mare incontra la vecchia amante del padre, si dà alla lettura di certe lettere, viene confortato da Delphine, la protégé della donna. Chi siano questi personaggi, talmente impalpabili e artificiosi da sembrare un parto della mente di Cole, non è dato sapere.

L'esecuzione non è migliore. Bizzarri rituali fatti di sentimenti urlati e fogli bruciati in spiaggia, passabili per un teen-movie, ingiustificabili considerato che qui parliamo di persone che hanno attraversato da un pezzo l'età della ragione. C'è tanta immaturità, di scrittura e di caratterizzazione, nei protagonisti di The Affair. Non arriviamo ad essere felici per le terribili disgrazie che sono capitate loro, ma a questo punto è difficile che ci interessi qualcosa di persone così autodistruttive.

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