The Affair 3x01 "301": la recensione
The Affair ritorna con la sua terza stagione su Showtime: la recensione della premiere
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La memoria potrebbe ingannarci, ma questa dovrebbe essere la prima volta che un episodio è interamente dedicato ad un personaggio. In questo caso si tratta di Noah, e non poteva essere altrimenti. Protagonista tra i protagonisti, spesso il più odioso del gruppo, ma va riconosciuto a lui di non essersi tirato indietro nel momento in cui schiacciato dalle due donne della sua vita si è fatto avanti accogliendo una responsabilità sua solo in parte. Lo rivediamo fuori dal carcere alcuni anni dopo la sentenza ascoltata nel finale della seconda stagione. Lo rivediamo solo al funerale del padre, guardato con malcelata indifferenza dai parenti più stretti e con aperto odio da parte di qualche conoscente occasionale.
The Affair deve necessariamente rielaborare se stesso. Anche la serie, come Noah, deve ricominciare a partire da una diversa prospettiva. L'idea del racconto passato visto attraverso più punti di vista che divergono perché soggettivi potrebbe essere abbandonata in favore di una storia semplicemente corale. Anche in questo si spiega la scelta di un unico punto di vista, che a questo punto diventa praticamente oggettivo dato che Noah salvo rarissimi momenti parla solo per se stesso e non interagisce con nessuno che conosciamo. Nel momento in cui non c'è più un mistero da risolvere, una verità da scoprire, un punto fisso nel tempo – che in questo caso era l'omicidio di Scotty – allora anche la serie si scopre a tendere verso un futuro sconosciuto, in cui tutto può accadere.