The Affair 2x10 "210": la recensione

A due episodi dalla fine della stagione, seguiamo i punti di vista di Noah e Alison

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Spoiler Alert
The Affair fa In Treatment e il risultato è abbastanza soddisfacente. Probabilmente non c'era altro modo per riprendere il filo della storia dopo l'uragano della scorsa settimana che aveva lasciato tutti i protagonisti a un punto di svolta nelle loro vite. Il decimo episodio della seconda stagione rappresenta quindi un nuovo inizio con vecchi problemi che si ripresentano per tutti. Il punto di vista è quello di Noah, raccontato in un modo particolare e originale, e quello di Alison, più simile invece al classico stile della serie. In tutto questo il processo che va avanti, e una rivelazione determinante che sta per arrivare in aula.

Noah in seduta con una psicoterapeuta, interpretata da Cynthia Nixon (Sex & the City), che ci viene raccontata "in diretta" e che traccia un bilancio della vita e della personalità del protagonista. Noah come al solito rimane il personaggio con cui è più difficile empatizzare. Non è cattivo, è solo debole, e dalla sua questa volta ha almeno la consapevolezza dei propri difetti, un elemento che in passato ha rinnegato più volte. Lo vediamo ammettere i tradimenti voluti e quelli non avuti per scelta di altre, lo vediamo cercare una spiegazione – per quanto irrazionale – alle sue debolezze. Qualcosa a cui in effetti fino ad ora non avevamo pensato. Il successo come scrittore, l'ispirazione, il riconoscimento sono giunti dopo e a causa del tradimento, e Noah ha finito per accostare questa vita sregolata al suo successo.

Anche per questo teme di legarsi ancora più strettamente a Alison, ed è per questo, oltre al timore di tradire ancora, che non le ha raccontato di aver formalizzato il divorzio. In generale è un buon segmento anche perché diverso rispetto al solito. Noah che viene raccontato non solo tramite le sue azioni (a quelle si può credere fino a un certo punto), ma attraverso i suoi pensieri, le sue paure, i suoi rimpianti.

E di rimpianti è fatta anche la storia di Alison. C'è tantissimo contrasto fra il suo stato d'animo inquieto, insoddisfatto, timoroso, e il volto sereno e sorridente di Cole, che finalmente con la fidanzata sembra aver trovato un rifugio sicuro per il suo dolore. Sinceramente è maggiore la nostra felicità per Cole che il nostro dispiacere per Alison. Questa stagione, tra le altre cose, ha sancito nettamente la maggiore maturità dei partner "abbandonati" rispetto agli altri due. Cole e, per quanto ne sappiamo anche dall'episodio, Helen si meritano la loro felicità, sono riusciti ad andare avanti. Non è così per Noah e, appunto, per Alison, che a questo giro ha uno spiacevole incontro con Scott che, al di là delle sue insistenze per l'acquisto del Lobster Roll, sembra notare immediatamente una somiglianza tra il bambino e Cole.

Questo episodio ha rappresentato l'ennesimo salto temporale, e non si poteva fare altrimenti, ma ormai il piano degli eventi è stato quasi coperto del tutto.

Continua a leggere su BadTaste