Questo sarebbe stato un ottimo season finale per
The Affair. Intanto perché in qualche modo tutti i personaggi arrivano ad un punto di svolta, a qualcosa che marca il loro percorso segnando irrimediabilmente un prima e un dopo, e poi perché per la prima volta ci troviamo di fronte ad un punto di vista corale, oggettivo. Una strada mai battuta prima dalla serie di Showtime, che nel corso dell'episodio segue
Helen,
Noah,
Alison e
Cole, ognuno indipendente nella sua storia e mai in scena con gli altri, ognuno alle prese con i propri problemi e dolori mai superati. Su tutto questo, unico POV oggettivo, l'uragano che si abbatte sulle loro vite.
Stiamo guardando per la prima volta con assoluta certezza la realtà nuda e cruda, e non è un bel panorama quello che ci si pone di fronte. C'è tanta inadeguatezza, immaturità e insicurezza in questi quattro personaggi che ormai conosciamo così bene, e la vera scommessa è riuscire a provare ancora un moto di compassione nei loro confronti, con la scrittura che si diverte a farli a pezzi e a mostrare il peggio di loro. Tanto per non sbagliare, il re dell'idiozia mista a presunzione è il solito Noah, che stavolta si supera. Il tradimento, l'arroganza, ma soprattutto la stupidità del suo comportamento ormai sono caratteristiche irrinunciabili del suo personaggio, e le rivediamo tutte nella malsana parentesi della festa a cui partecipa.
Rimane bloccato sul posto ed è terribilmente riuscito il modo in cui la regia ci comunica il suo disagio, quello di un uomo non più giovane che si illude di vivere una seconda giovinezza, infrangendo limiti in modi che non potrebbe più permettersi. Tutta la scena racconta molto bene il suo malessere e il disagio e l'imbarazzo – più nostro che suo – nel momento, e culmina con un incontro inaspettato e impressionante, quello con Whitney, che sicuramente avrà delle conseguenze e che porta tutto lo scenario ad un livello superiore di disgusto. Praticamente solo sentimenti negativi scaturiscono da questo segmento – anche dagli altri in realtà, ma questo è imbattibile – ma ormai è questo che The Affair racconta, e ci riesce molto bene.
Se poi il segmento di Helen è il più slegato dagli altri e meno incisivo, sono Alison e Cole a dividersi la tensione narrativa nel momento più importante dell'episodio. Alison sta partorendo, da sola, con un medico molto giovane, in condizioni climatiche pessime. Mentre una vita nasce, Cole apprende che la sua ragazza non potrà mai dargli dei figli. Ritorna quindi ancora una volta al suo di figlio, quello perduto alcuni anni prima. Nel costante scambio di urla di Alison e dolore di Cole emerge la consapevolezza che molto probabilmente il bambino, tra l'altro nato in anticipo rispetto ai tempi previsti, dovrebbe essere proprio di Cole.
Era un segmento importante, ed è stata interessante la scelta della serie di raccontarlo utilizzando un punto di vista sincero. Perché in qualche modo da questo punto in poi cambia tutto. Non la nostra generale antipatia per i personaggi, quella rimarrà, ma il modo in cui si rapporteranno l'uno con l'altro. Difficile credere che il rapporto di Alison e Noah possa tornare quello della prima stagione, dato che per tutta questa seconda abbiamo ricevuto segnali contrari. Sappiamo che Cole si sposerà, che il discorso della paternità verrà fuori, che Scott cercherà di ricattare Alison. Siamo nel campo della pura speculazione, però diciamo qualcosa: il movente c'è, e c'è anche l'ideale assassino sul quale far ricadere la colpa come vendetta, quello che manca è l'assassino.