The Affair 2x07 "207": la recensione
Il settimo episodio di The Affair si conclude con una rivelazione inaspettata, intanto passato e presente iniziano a collegarsi
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Praticamente perdiamo il conto di quante volte in questo episodio un personaggio sottolinea il fatto che il romanzo di Noah sia frutto della sua fantasia di scrittore e che i collegamenti con la realtà anche se innegabili sono da considerare come licenze creative. In realtà però alla fine i fatti ci raccontano una storia completamente diversa, il protagonista in certi casi sembra aver colpito nel segno, tutto è molto autobiografico e in certi casi è addirittura più accurato di quello che alcuni – ad esempio Cole – credono. Tutto questo è il quadro in cui si muove il settimo episodio di questa stagione di The Affair, caratterizzato da un grande salto temporale in avanti e da una storia che negli ultimi due episodi sta ritrovando una sua identità e sta lasciando emergere un disegno più grande.
Noah è il nemico, il cattivo in questo momento. È difficile credere nella sua colpevolezza nel processo in atto nei flashforward, ma tutte le sue altre colpe sono lì a inchiodarlo tanto alla cena con Alison, quanto in quella a casa dei Lockhart in cui non è presente. Cole e Scott continuano ad essere ai ferri corti, la tregua è solo temporanea. Whitney ogni tanto continua a saltare fuori, ma la sua infatuazione adolescenziale – comunque questo è un personaggio che si è sempre comportato in modo immaturo e inadeguato alla sua età – inizia a stancare. Molto più interessante allora è il finale a sorpresa, che come quello della scorsa settimana riguarda la gravidanza di Alison ma ribalta il nostro punto di vista.