The 100 - Stagione 2, la recensione dell'edizione Home Video

La nostra recensione dell'edizione DVD della seconda stagione di The 100

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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A cura di Fabio Segretario

Dati Tecnici

Video: MPEG-2, PAL 16:9 anamorfico, 1.78:1
Audio:
2.0 Stereo Dolby Digital: Italiano
5.1 Dolby Digital: Inglese
Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU
4 dischi 9gb
Area 2
Amaray
Prodotto e distribuito da Warner Home Video.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT.

Serie

Dopo la feroce battaglia per la sopravvivenza che ha visto contrapposti i giovani cento ragazzi dell'Arca al selvaggio popolo dei terrestri, conclusasi con un massacro, Clarke e altri quarantasette dei suoi amici si trovano ora dentro Mount Weather, che non è disabitato come credevano, ma popolato da generazioni di sopravvissuti ai bombardamenti nucleari del secolo scorso. Clarke capisce presto che l'intervento degli “uomini della montagna” nel salvarli dai terrestri non è disinteressato e che nascondono qualcosa. Clarke cercherà di fuggire e mettersi in contatto con i sopravvissuti dell'Arca, ora atterrati sulla Terra, e preparasi per una nuova battaglia per la sopravvivenza che coinvolgerà anche i terrestri.

The 100, la serie televisiva ideata da Jason Rothenberg e basata sui romanzi omonimi di Kass Morgan, giunge al suo secondo anno di vita, dimostrandosi, ancor più di prima, uno dei migliori show a tema young-adult di stampo fantascientifico sulla piazza, capace di appassionare e stupire il pubblico. La seconda stagione differisce in maniera significativa rispetto alla prima: se la prima sembrava quasi un omaggio a Il Signore delle Mosche di William Golding, con una comunità di ragazzi lasciati a se stessi che degenera sempre più nell'anarchia (quanto meno nei primi episodi), la seconda la si può considerare il compimento di un percorso di maturazione, di formazione, che vede quei giovani disadattati diventare adulti e prendere il comando con una certa consapevolezza di quel che fanno. Bellamy (Bob Morley) non è più un istigatore all'anarchia e alla disobbedienza nei confronti degli adulti tanto odiati, ma è diventato un eroe in tutto e per tutto, quello che prima di tutto si lancia nell'azione per salvare gli altri e che si sacrifica per il bene di tutti. Jasper (Devon Bostick), il codardo dal cuore tenero, rinchiuso insieme agli altri a Mount Weather, con titubanza sarà colui che prenderà in mano la situazione per cercare di far sopravvivere la sua gente dalle macchinazioni di Cage (Johnny Whitworth), il figlio del presidente degli uomini della montagna, che farà di tutto per portare i suoi di nuovo alla superficie. La stagione offre un parallelo interessante: se nella prima stagione il popolo dell'Arca ha fatto di tutto, anche azioni deplorevoli, per salvare più vite possibili dal decadimento della stazione spaziale, lo stesso fanno coloro che vivono su Mount Weather, incapaci, dopo quasi cento anni rinchiusi, di vivere in una Terra ormai irradiata dai bombardamenti. Non come i terrestri nati e vissuti in quel luogo o come i nativi dell'Arca, figli di cento anni di radiazioni solari che li rendono immuni da quelle sulla Terra. Questo pone poi il tema principale della stagione: esistono davvero i buoni? Oppure si è disposti a qualsiasi cosa per sopravvivere? Ognuna delle tre le fazioni in gioco (gli uomini della montagna, i terrestri, il popolo del cielo), fa alla fine i propri interessi, nonostante i continui sforzi di Clarke (Eliza Taylor), di trovare un punto in comune per una convivenza. Proprio Clarke, che come al solito è il punto focale di tutta la serie, continua a mutare e a cambiare a seconda delle circostanze. In questa stagione è il simbolo della nuova generazione che prende il posto della vecchia, soppiantando completamente gli adulti che possono solo stare a guardare, diventando il punto di riferimento per tutto il suo popolo, così come la più grande minaccia per gli altri gruppi ed è costretta a compiere scelte atroci che la segneranno per sempre. E sul tema dei buoni che forse non sono così buoni, così come i cattivi non sono poi così cattivi, si hanno due contrapposte figure: Finn (Thomas McDonell), che nel tentativo di salvare Clarke, che credeva prigioniera dei Terrestri, cadrà sempre di più in un buco nero senza fondo, fino a compiere atti inumani, ben lontano dal ragazzo che predicava la pace nella prima stagione; e poi c'è Murphy (Richard Harmon), il bullo dei cento, poi diventato feroce assassino traditore e che ora compie un ulteriore trasformazione, in un percorso di redenzione tutt'altro che scontato. Altro punto di interesse per il vento di cambiamento sono Octavia (Marie Avgeropoulos) e Lincoln (Ricky Whittle): la ragazza del cielo e l'uomo terrestre, che nella prima stagione erano una sorta di Bella e la Bestia, questa volta rappresentano il punto di coniugazione di due mondi. Entrambi estranei alla propria cultura ed entrambi pronti ad imparare sugli altri popoli, rappresentano un nuovo filone, un nuovo quarto popolo che nasce dall'unione dei due. Gli adulti in questa stagione possono solo stare a guardare e ad accettare che i loro ragazzi non sono più bambini, ma i nuovi adulti che guidano tutti gli altri. Abby (Paige Turco) e Marcus (Henry Ian Cusick) devono accettare il nuovo status delle cose, fino a diventare personaggi di supporto. Discorso diverso vale invece per Thelonious (Isaiah Washington). L'ex cancelliere dell'Arca, dopo una rocambolesca avventura che riesce a portarlo finalmente sulla Terra, ha una sorta di epifania spirituale che lo esorta verso un viaggio di fede nel deserto, insieme a Murphy, verso una leggendaria “città della luce”, dove si troverebbe la salvezza. Questo punto della storia è indubbiamente il più debole e il più forzato, sia perché la nuova fede cieca di Thelonious è sin troppo repentina, sia perché risulta evidente che questo passaggio serve solo come introduzione al prossimo arco narrativo per la terza stagione, che si preannuncia ricca di sorprese. Per il resto, The 100 mantiene i suoi buoni standard, tra scenografie, effetti speciali, costumi e stunt di alto livello e una maturazione narrativa che fa ben sperare per il proseguo e che rimane ben distante dagli esordi sin troppo “teen” e leggeri dei primissimi episodi.

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Video

Come per la prima stagione, anche la seconda di The 100, lo show sci-fi di The CW, sbarca nel mercato home video italiano esclusivamente in formato DVD. Anche in questo caso l'edizione si presenta in confezione amaray senza slipcover. All'interno troviamo quattro dischi che contengono tutti gli episodi della seconda stagione, insieme ai contenuti speciali.
Come è ovvio che sia, la serie è girata interamente in digitale. Purtroppo c'è davvero ben poco da dire sul prodotto. L'edizione DVD mostra tutti i limiti del formato e le sue mancanze. La compressione in MPEG 2 non riesce a gestire il quadro video della serie, mostrando forti segni di micro e macroblocking praticamente in ogni scena, rendendo la compressione tutt'altro che trasparente. Oltre a ciò si mette di mezzo anche la bassa risoluzione del segnale PAL, che non è in grado di replicare il dettaglio fine e fa molto fatica con quello più grasso, presentando anche qualche problema di aliasing e ispessimento dei bordi, che nei campi medi e nelle panoramiche rende indefinibile l'identificazione degli elementi. Il quadro è molto impastato, le immagini sono poco nitide, colpa anche di una fotografia abbastanza rumorosa che l'encoding non è in grado di gestire. Non sono nemmeno pochi i casi di color banding, anche se è l'ultimo dei problemi. A livello cromatico la serie resta sempre la stessa, sfoggiando tinte tendenzialmente fredde e aggressive, con dominanti blu e verdi. Anche le scene nel deserto, per quanto assolate e luminose, hanno una tonalità fredda. Sicuramente questa ben si sposa con i toni della serie. Nonostante la rumorosità, rimane una patina abbastanza tipica dei prodotti The CW. Le sequenze flashback ambientate nell'Arca sono caratterizzate da un fortissimo filtro bagliore, che rende le immagini più evanescenti. La tridimensionalità è del tutto risicata, per non dire assente, il nero è piatto, ma non soffocante o fangoso, nonostante un contrasto funzionale. Tirando le somme, tutti i limiti tecnici del DVD sono presenti e non riescono a replicare minimamente quello che è il vero quadro video di questa serie, che da un punto di vista visivo avrebbe molto di più da dire.

Audio

A dispetto da quanto riportato nella confezione, la traccia audio italiana è mixata in Stereo a 2.0 canali in Dolby Digital a 192kbps, mentre l'originale inglese in 5.1 canali a 384kbps. Sul fronte sonoro il doppiaggio italiano esegue un buon compito senza stupire mai, limitandosi ad una buona pulizia dei dialoghi, senza essere scollati, ed una buona effettistica, come spari ed esplosioni e colonna sonora. Un mix bilanciato che lavora bene con i due canali. La traccia originale è lievemente più ricca di elementi sonori e riesce a far lavorare anche i posteriori e il sub, anche qui senza mai sorprendere.

Extra

Molto standard e sintetici i contenuti speciali. Oltre a una serie di scene tagliate, abbiamo una feature sul dietro le quinte della serie, con intervista al cast, che parla della scrittura della stagione e la sua lavorazione. Si passa poi ad un interessante “pre-viz”delle sequenze con gli stunt e il confronto con il risultato finale. E' presente anche il panel al Comic-Con 2014 e una raccolta delle papere della stagione.

Disco 1

Deleted scenes
The 48
Many Happy Returns

Disco 2

Deleted scenes
Human Trials
Fog of War
Long into an Abyss
Spacewalker

Disco 3

Deleted scenes
Survival of the Fittest
Rubicon

Disco 4

Deleted scenes
Blood Must Have Blood – Part Two
The 100: Unlocking the Mountain
The 100 Pre-Viz Stunts
Gag Reel
2014 Comic-Con Panel

Conclusioni

The 100 continua a crescere e ad imporsi come nuova serie Young-Adult, capace di stupire e di appassionare, offrendo non pochi colpi di scena e personaggi sfaccettati e sempre in continua evoluzione. Purtroppo l'edizione DVD non è in grado di restituire le bontà tecniche di cui visivamente questa serie dispone, colpa di un encoding insufficiente, ma soprattutto di un supporto inadeguato al prodotto che deve replicare.

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