"Join or Die" è sicuramente uno degli episodi più riusciti della stagione nonché dell'intera serie.
The 100 si dimostra ancora lo show più forte di
The CW sotto innumerevoli punti di vista. Questo in questione è un capitolo che si muove su diversi binari emotivi, si fonde il passato e il presente in maniera coerente, in maniera precisa e con un ritmo incessante. Si passa da
Pike che viene umanizzato dagli autori in men che non si dica come il professore attento e scrupoloso che non ci era mai stato presentato, fino a passare per
Jaha, che è definitivamente il villain per eccellenza che ha la forza sullo schermo di alienare anche A.L.I.E.
La sofferenza di Pike inflitta da parte di Indra e quella di Marcus da parte di Jaha con l'aiuto di Abby si fondono e disturbano allo stesso modo. Soprattutto dal momento in cui Marcus viene crocifisso e torturato. Lo scopo di Jaha è scoprire dove sono finiti i ragazzi e qual'è il loro obiettivo, tutto per impedire l'attivazione della seconda intelligenza artificiale. Alla fine purtroppo Marcus sarà costretto ad ingerire il chip ma non perché non più in grado di sopportare il dolore bensì perché Jaha punta una pistola alla tempia di Abby, l'unico suo punto debole.
Pike invece, come già anticipato, trasmette allo spettatore il suo lato più umano sopportando le piaghe del dolore fisico. Com'è che si dice? "Chi la fa l'aspetti". Ed è infatti proprio
Indra, che si trova nella stessa cella di
Pike, ad infliggergli lo stesso dolore che lui ha inflitto a tutti i grounders. Infatti la donna, ormai sempre più demoralizzata dal peso dell'anima, vuole due cose: proteggere il suo popolo e vendicarsi di
Pike. Guarda caso a convincere
Indra a fermare questa tortura al vecchio professore c'è
Murphy, che rivediamo anche sull'arca con il carattere scontroso della prima stagione. Ed è proprio con lui che durante le lezioni di competenze terrestri
Pike insegna ai ragazzi, controvoglia e costretto da
Jaha, a difendersi.
Pike lo metterà infatti al tappeto colpendolo più volte, umiliandolo di fronte a tutti. L'unico modo feroce che potesse aiutare i ragazzi nel poco tempo che restava prima della loro spedizione sulla Terra, in quel momento luogo ancora sconosciuto.
Questo intreccio funziona benissimo soprattutto dal momento che tutti si rendono conto che Pike è la loro unica speranza. Per la sopravvivenza comune c'è il ribaltamento della medaglia, e questo cambio repentino di intenzioni lo si fa attraverso uno dei personaggi più odiati fino alla scorsa puntata. Un segno di audacia da parte degli showrunner. Le scene di tortura di Pike e quelle di Marcus sono di una violenza inaspettata, e quegli ultimi secondi, con in sottofondo la canzone degli Imagine Dragons rallentata rende tutto più oscuro, pericoloso e ovattato. Tutto questo mette lo show su un piano molto più realistico. Gli autori vogliono raccontare le cose a modo loro e per farlo si spingono oltre, episodio dopo episodio, prendendosi il rischio di non accontentare immediatamente gli spettatori teen amanti della serie televisiva.
Nel frattempo i ragazzi cercano
Luna e durante il viaggio neanche in questo episodio ci viene risparmiato l'astio di
Octavia nei confronti di suo fratello, che ancora accusa della morte di
Lincoln. Ma nonostante queste battaglie famigliari, i ragazzi riescono a comprendere come contattare
Luna attraverso dei segnali di fumo. Infatti passate alcune ore i ragazzi vengono rapiti da dei grounders.
Octavia a quel punto usa come unica carta di gioco il suo amato e scomparso
Lincoln, che in effetti è lui ad aver detto loro di cercare
Luna. Il suo diario di bordo continua a dimostrarsi veritiero e utile. Una volta preso un lasciapassare, i ragazzi svengono e si risvegliano in un bunker. Ad accogliergli c'è
Luna, l'ultima sanguenero rimasta in vita. Ma
Luna ammette di aver abbandonato il conclave e di non avere nessuna voglia di prendere la fiamma che contiene lo spirito dei comandanti. E sarà da questo punto in poi che parte il conto alla rovescia per il gran finale con intorno solo acqua e sotto i piedi una piattaforma in mezzo al mondo.