The 100 3x04, "Watch the Thrones": la recensione

Ecco la nostra recensione del quarto episodio della terza stagione di The 100, intitolato "Watch the Thrones".

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Spoiler Alert
Quarto episodio di questa terza stagione The 100 pieno di colpi di scena, scritto abilmente e soprattutto ben interpretato; la piega che sta prendendo questa serie è ottima. Lo avevamo già compreso più o meno all'inizio che The 100 avrebbe avuto qualcosa da raccontare e regalare, ma non ci si aspettava una coerenza qualitativa come questa.

I due avvenimenti essenziali di questo episodio sono suddivisi equamente: da una parte troviamo i personaggi della base di Arkadia (Camp Jaha) che sono in lutto dopo gli eventi inaspettati dello scorso episodio a Monte Weather e dall'altra parte ci troviamo nella cittadella dove Lexa è ufficialmente in guerra contro tutti, in primis con il regno del ghiaccio e la regina Nia.

La scelta di proseguire con il rapporto tra Lexa e Clarke è al momento la cosa più giusta da fare

Non ne vogliate male agli autori ma la scelta di proseguire con il rapporto tra Lexa e Clarke è al momento la cosa più giusta da fare, soprattutto visti i loro tratti psicologici ora più delineati che mai. Finalmente le due sembrano aver trovato la pace e la serenità e, nonostante tutto quello che è successo fino ad ora, il loro legame sembra essere indissolubile. Al momento Bellamy non è al massimo delle sue forze fisiche e mentali e le scelte che fa in questo episodio sono decisamente opinabili e poco onorevoli da innumerevoli punti di vista, anche se sappiamo bene che le sue scelte sono determinate dalla rabbia e dalla frustrazione di aver perso Gina a causa della sua fiducia riposta in un terrestre.

Da una parte ci prepariamo a vedere lo scontro decisivo tra il figlio di Nia, ora in esilio per colpa di quest'ultima, e Lexa. C'è anche un po' di politica negli ultimi episodi e continua ad essere presente nella serie questo senso di potere, dominio ma anche di fratellanza e aiuto reciproco verso il più debole. Sono sempre ben distinti questi due schieramenti, ovvero il bene e il male, ma in The 100 non esiste solo il bianco e il nero bensì numerose sfumature. Ed è questo il punto forte della serie.

Lexa sembra essere disposta a sacrificarsi e quindi mettere a repentaglio la sua stessa vita, infatti nel momento in cui ha dovuto decidere chi far combattere contro Roan non ha esitato un secondo a mettersi lei stessa in prima linea. Clarke non contenta della sua scelta proverà a escogitare un po' di cose e arriverà anche ad allearsi con Roan, avendo lei stessa intelligentemente notato una sorta di frizione tra lui e la madre. Ma nonostante questo Clarke non riesce a ingannare Nia, qualcuno sembra essere stato più furbo; il combattimento si farà.

Noi ringraziamo gli autori per il coraggio visto che la scena in questione è stata di una potenza visiva ed emotiva da non sottovalutare. Nel momento in cui Lexa prende il sopravvento sul principe e a quel punto decide giustamente di uccidere la regina non si può non gioire ed essere soddisfatti delle scelte prese. Alcuni potrebbero lamentarsi della velocità con cui questi eventi si sono risolti, ma a quanto pare sembra che gli autori abbiano in mente qualcos'altro.

Dall'altra parte succede in realtà poco: gli eventi che già cominciavano a scardinarsi nello scorso episodio hanno avuto la loro esplosione in questo. Pike è sempre più agguerrito, infatti non è contento delle scelte prese da Marcus e Abby e riesce così a convincere non poche persone ad allearsi con lui per contrastare definitivamente con le armi i terrestri. Ce la fa e riesce anche a farsi amico Bellamy, il quale arriva a ingannare la sua stessa gente per iniziare quella che potremmo chiamare semplicemente un'ulteriore guerra. Possiamo dire quindi che la rabbia ha influenzato la politica: Pike è infatti il nuovo cancelliere.

Gli altri personaggi sono marginali ma è comunque intenso il percorso di Lincoln che ha difficoltà a farsi accettare dal popolo del cielo, e pur di raggiungere questa pace con gli altri va anche contro la volontà di Octavia. Al momento Lincoln è di certo uno dei personaggi più interessanti. Dall'altra parte vi sono invece Jasper e Monty che dimostrano il metodo diverso che una persona può adoperare per reagire alle cose negative della vita. Il loro percorso e la loro amicizia è fondamentale all'interno di questo mondo frenetico.

Concludiamo nel dire che al momento in The 100 funziona piò o meno tutto; si nota anche una certa grazia nel delineare le situazioni attraverso un montaggio ben strutturato e seppur divise le storyline si segue nello stesso modo e nella stessa intensità quello che succede da una parte e quello che succede dall'altra parte, il montaggio è appunto funzionale alla storia e il climax non è singolo. Al momento non ci si potrebbe sentire più appagati da una serie come The 100 che sembra, puntata dopo puntata, cancellare i limiti con cui noi tutti per sfiducia l'avevamo accolta.

Qui sotto potete vedere il promo del quinto episodio intitolato "Hakeldama":

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