Thanos: Il conflitto dell'infinito, la recensione

Jim Starlin e Alan Davis ci regalano la versione di Thanos più devastante mai vista

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Thanos: The Infinity Conflict, anteprima 01

Sul pianeta Zelchia, Thanos ha assaporato l’onta della sconfitta per mano del Famelico, ma l’intervento del fratello Eros, di Kang il Conquistatore e di Pip il Troll ha arrestato l’ascesa del braccio destro di Annihilus. Una minaccia ancor più pericolosa è però apparsa sulla scena: un Folle Titano proveniente da un futuro remoto ha contattato la sua versione più giovane e, sfruttando i suoi poteri, l’ha trasformato in un burattino.

Il conflitto dell’infinito è il titolo del secondo capitolo del nuovo trittico di storie sceneggiato da Jim Starlin, creatore di Thanos e autore della storica Trilogia dell'Infinito - alla base dei recenti successi cinematografici dei Marvel Studios - per i disegni di Alan Davis (Excalibur). Nelle pagine del cartonato edito da Panini Comics, il protagonista tiene fede alla sua natura e dà il via a una nuova quest a dir poco sorprendente, considerando l’obiettivo che si pone e le conseguenze che potrebbe generare. In tutto ciò, Pip ed Eros cercheranno di arginare la minaccia, aiutati nientemeno che da Adam Warlock.

Non sono poche le storie in cui l'ambizione di Thanos raggiunge livelli inimmaginabili. Con queste pagine, Starlin e Davis portano il personaggio ancora oltre, grazie a un piano che definire folle sarebbe un eufemismo. Inermi, assistiamo a scontri tra entità sovrannaturali, macchinazioni machiavelliche e incredibili viaggi oltre i confini della realtà, in una successione di eventi mozzafiato.

"Assistiamo a scontri tra entità sovrannaturali, macchinazioni machiavelliche e incredibili viaggi oltre i confini della realtà, in una successione di eventi mozzafiato."Se I fratelli dell’infinito ha saputo introdurci gradualmente a una vicenda complessa, questo volume ci porta a comprenderne gli sviluppi e a immaginare i possibili risvolti. Giocando ancora una volta con i viaggi nel tempo, Starlin continua ad aggiungere carne al fuoco, ma dopo le prime battute il ritmo si fa già incalzante. Giunti nella sezione centrale de Il conflitto dell'infinito, il cuore della storia si mostra in tutta la sua disarmante bellezza, reso ancora più affascinante dal pathos che ha accompagnato la nostra cavalcata.

Molto interessante il percorso compiuto da Thanos, qui alle prese con la sua versione futura: sebbene il confronto possa ricordare quello visto nell'arco narrativo scritto da Donny Cates, Thanos vince!, i presupposti sono decisamente diversi e opposte le dinamiche alla base dell'interazione tra i due Titani. Il finale, denso di drammaticità, raggiunge il suo apice nella tavola conclusiva: un vero e proprio concentrato di epicità e terrore.

La grande inventiva di Starlin viene pareggiato dalla superba prova di Alan Davis al tavolo da disegno. Oltre alla maestosità del protagonista, quello che lascia a bocca aperta è la bellezza degli scenari interdimensionali delineati dall'artista britannico: ogni tavola è intrisa di un fascino disarmante e costruita con originalità e maestria. Questo volume sancisce ancora una volta la grandezza di un artista che ha saputo caratterizzare nel migliore dei modi la maggior parte degli eroi Marvel. Merito del perfetto connubio creato nel corso degli anni con Mark Farmer (chine) e Jim Campbell (colori). Il loro Thanos è pura potenza, sprigiona regalità in ogni gesto ed è l’incarnazione della sua smisurata ambizione.

Difficile non restare colpiti dalle soluzioni adottate e dal gusto classico con il quale Starlin e Davis curano ogni singola pagina di questo intenso viaggio nell’immensità dello spazio chiamato Il conflitto dell'infinito.

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