Thanos: I Fratelli dell’Infinito, la recensione
Abbiamo recensito per voi Thanos: I Fratelli dell’Infinito, graphic novel di Jim Starlin e Alan Davis
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
È sempre speciale leggere una storia scritta da Jim Starlin (Infinity War) con protagonista Thanos, personaggio da lui ideato ormai quarantacinque anni fa; ancor di più se ci troviamo di fronte a quella che è stata annunciata come la trilogia conclusiva, l’epitaffio del fumettista americano per la sua creatura più riuscita. Thanos: I Fratelli dell’Infinito è il titolo del primo capitolo di questa nuova saga, che vede il disegnatore Alan Davis (Excalibur) affiancare Starlin per riformare il team creativo di Thanos: L’Entità dell’Infinito.
Il Folle Titano di Starlin è ormai dominante, statuario sul suo trono. Una volta raggiunto il tanto bramato potere, Thanos si sente insoddisfatto e l’azione sembra l’unica via per tornare quello di una volta; l’occasione gli viene offerta da una distorsione temporale percepita sul suo pianeta natale, Titano, dove si dovrà confrontare con due vecchie conoscenze: suo fratello Eros, anche noto come Starfox, e Kang il Conquistatore. Assistiamo inoltre al ritorno di un altro volto noto, Pip il Troll, e all’introduzione di un nuovo pianeta, Zelchia, così come delle razze che lo popolano, protagoniste di battaglie secolari per la supremazia.
In particolare, viene analizzato il rapporto tra il protagonista e suo fratello, mai approfondito in precedenza come su queste pagine. Di fatto, conosciamo meglio il personaggio di Eros – finalmente caratterizzato in maniera incisiva – e scaviamo a fondo nella sua psiche, guardando il Folle Titano da una prospettiva differente: attraverso gli occhi di chi è vissuto per anni nell’ombra e nell’odio.
Il confronto con il Starfox offre inoltre lo spunto per un’attenta riflessione sul protagonista e sulla sua morbosa ricerca del potere. I viaggi temporali sono utili per indagare il futuro di Thanos, capire in che direzione si muoverà il suo animo inquieto e i risvolti che il percorso potrebbe avere nell'Universo Marvel, o quantomeno nella versione slegata dalla continuity affidata a Starlin.
Intriso di drammaticità, questo primo capitolo della trilogia lascia intravvedere un progetto ambizioso, con il Thanos "originale" impegnato in un importante viaggio di ricerca di sé. I presupposti per un nuovo successo ci sono tutti: lo sceneggiatore di Infinity Gauntlet centellina gli elementi chiave della vicenda e ancora non svela la meta della quest; l'intreccio, pensato per essere sviluppato sulla lunga distanza, riesce però a conquistare da subito, creando aspettative in maniera convincente e ammaliante, supportato dalla solida prova di Davis al tavolo da disegno.
Senza perdersi in eccessivi virtuosismi, il fumettista britannico ci regala tavole molto curate, ricche di particolari che aiutano a inquadrare meglio le diverse fasi del racconto; notevoli le splash page, dei veri e propri affreschi esplosivi di grande impatto, perfette per far deflagrare il climax abilmente creato da Starlin.