[TFF34] Yoga Hosers, la recensione
Pensato come piccolo showcase per le proprie figlie da Kevin Smith e Johnny Depp, Yoga Hosers si perde nella seconda parte. Ma a livelli che raramente visti
Sembra pieno di voglia di fare, montare, dirigere attrici e scherzare con serietà stavolta, e addirittura anche le due protagoniste, rispettivamente la figlia di Kevin Smith stesso (Harley Quinn Smith, subito una medaglia al valore anagrafico) e la figlia Johnny Depp e Vanessa Paradis (Lily-Rose Depp) sono impeccabili. C’è chimica tra le due, recitano bene, sì intendono, sono rapide e svelte, dinamiche e convincenti. Sembra davvero tutto perfetto quando il film entra nel vivo e rovina qualsiasi premessa svelando la propria missione.
Da Lily-Rose Depp e il suo immotivato showcase di francese, al canto, al ballo, alle doti atletiche fino ad una gamma (più o meno) vasta di espressioni. Tutto sta lì per loro, ma la trama che doveva essere svelta e ironica non ingrana mai davvero, tanto tutti sembrano preoccupati del loro posto sotto il riflettore, tanto sembra che chi prendeva le decisioni non avesse il polso fermo e la capacità di dirigere la seconda parte del film con la stessa ferma chiarezza della prima. Alla fine Yoga Hosers dimostra soltanto che anche per un midnight movie senza pretese, che vuole divertirsi prendendo in giro il Canada con un po' di splatter e una trama scema, serve rigore e disciplina, altrimenti si finisce appresso alle faccette di Johnny Depp.