TFF 32 - The Guest, la recensione
Un ospite carino e gentile che pare risolvere accende The guest, la sua forza invece è la capacità di Wingard di divertirsi con le storie di genere
Già You're next aveva dimostrato una vitalità all'interno delle regole del film d'assedio da applausi, una personalità nel mettere in scena e un desiderio profondo di associare al piacere e all'amore per il genere anche un certo divertimento, come se la lezione di Edgar Wright fosse stata assimilata e personalizzata: rispettare le regole e divertirsi con esse.
Nella prima parte arranca un po' e sembra trovare mille piccoli pretesti per tenere sveglia l'attenzione (le risse, le conquiste...) fino a che non arriva la seconda impetuosa sezione del film in cui Wingard è libero di tirare le fila non solo della storia (con lo svelamento che avviene al centro della trama) ma soprattutto del suo stile, liberando sia la violenza che l'umorismo, sia la maniera in cui guarda la mitologia del cavaliere della valle solitaria (lo straniero che viene a salvare tutto e tutti e poi se ne va) sia il peculiare contesto che ha scelto (una parte della provincia che sembra uscita da Napoleon Dynamite).