TFF 32 - The Duke of Burgundy, la recensione
In Concorso al Torino Film Fest due entomologhe amanti intrappolate in un gioco sadomaso dai risvolti tragicomici. E' il divertente The Duke of Burgundy.
E' un autore feticista ossessionato dal suono e dalle citazioni del cinema del passato.
Con The Duke of Burgundy supponiamo che il nostro Peter si sia divertito un mondo per via della citazione e destrutturazione del cinema lesbo soft core di Jess Franco e Jean Rollin passando per le strane commedie grottesche sadomaso di Pete Walker.
Staremo con queste due entomologhe per tutto il film tra conferenze stranianti in cui si parla forbito di grillitalpa o farfalle come l'Hamearis lucina (anche detta The Duke of Burgundy; il titolo non si riferisce certo al protagonista della saga Anchorman), passeggiate in bicicletta e sesso sadomaso che più patinato e forzatamente elegante non si può. Ma il film ha una carta in più: la profonda ironia.
Nel procedere nell'esplorazione del rapporto d'amore tra Cynthia (la più vecchia e gerarchicamente importante nel museo di entomologia dove si tengono le buffe conferenze) ed Evelyn (giovane e apparentemente passiva), Strickland passa dal softcore al melodramma ironico allorquando ci accorgiamo che tutti quegli elaborati, e altamente teatrali, giochi erotici della coppia sono vissuti con sempre più esasperazione... proprio dalla dominatrix Cynthia. E' Evelyn la vera carnefice.
Nel terzo... purtroppo Strickland si perde nel bosco e non sa proprio decidere come chiudere il tutto.
Bravissime le attrici. Paziente, sempre più sofferente e fatalmente segnata dalla fatica di un rapporto in caduta libera la danese Sidse Babett Knudsen (Cynthia). Spietata, lussuriosa e sempre più psicopatica la nostra Chiara D'Anna (Evelyn) con la postura da maestrina e il tono di voce da bambina viziata.
A un certo punto ti affezioni molto a Cynthia ed Evelyn e capisci dove voleva andare a parare Strickland: prendere il genere lesbo softcore di Franco & Co. e rivisitarlo in chiave più umana e meno cinica.
Ancora più grave, allora, non aver avuto il coraggio di elaborare un terzo atto che ci portasse a un briciolo di conclusione netta, nel bene o nel male, riguardo questo buffo e tragicomico rapporto d'amore.
Maledetto Peter. Hai intrappolato due splendide farfalle come Cynthia ed Evelyn nella gabbia della tua indecisione.