Tex Willer 8 - 9, la recensione
Con gli ultimi due albi, Tex Willer si conferma un prodotto di qualità assoluta, affidato a un team di autori superlativi
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Con l'ottavo e il nono albo di Tex Willer, La prigioniera e Sierra Madre, usciti rispettivamente a giugno e a luglio, si è concluso il lungo arco narrativo scritto dalla prima penna ed editor del personaggio, Mauro Boselli, e disegnato da una colonna di Sergio Bonelli Editore come Bruno Brindisi.
Il protagonista, insieme ai suoi due improbabili pards dell'epoca, Pedro e Miguel, è sul punto di liberare la giovane pawnee dalle grinfie del suo carceriere. Purtroppo, nonostante una perfetta incursione nella piccola fortezza dov'è rinchiusa, Tex non può ancora riabbracciarla, in quanto Contreras è riuscito ad abbandonare il covo prima del suo arrivo.
In Sierra Madre torna a catalizzare l'attenzione il mitico oro dei pawnee, che ha tenuto banco nel ciclo precedente, il primo della serie, terminato con La caverna del tesoro. Sulla ricerca di questo luogo da parte di Contreras e Ortega si concentra l'avventura in oggetto, che potremmo definire metaforicamente un'incredibile partita a poker, in bilico tra azzardi, bluff e momenti di suspense. Ogni giocatore è egoisticamente pronto a tutto pur di raggiungere il proprio obbiettivo, tranne Tex, che ha a cuore la vita di Tesah ed è deciso a proteggere il tesoro della principessa indiana.
"Un'incredibile partita a poker, in bilico tra azzardi, bluff e momenti di suspense."Il grande burattinaio Mauro Boselli muove con smisurata esperienza, conoscenza enciclopedica della saga ed estro naturale i suoi personaggi come pezzi su una scacchiera, interseca storie vicine e lontane, che siano scritte da lui o dal creatore dell'eroe, Gianluigi Bonelli, e riporta in scena soggetti magnetici, non importa se fuoriusciti dalla sua fantasia o da quella di un altro sceneggiatore; in Sierra Madre ne rincontriamo uno irresistibile (che ritroveremo di certo in futuro), legato alla gioventù del protagonista, ma introdotto dal Bos ne Il Vendicatore.
Per quanto concerne la parte artistica, è difficile trovare nuovi aggettivi per commentare la tecnica e il talento di Brindisi, ma la naturale espressività del segno, la fluidità del gesto e la recitazione che ammiriamo nelle sue vignette hanno pochi uguali.
La neonata collana mensile dedicata all'icona di Sergio Bonelli Editore continua a convincere, un numero dopo l'altro. Il progetto è stato voluto da Simone Airoldi, ma rendiamo merito a Boselli di aver tramutato l'intuizione del direttore generale della casa editrice milanese in un prodotto di qualità assoluta affidandolo a un team di artisti superlativi. Non crediamo serva altro per spiegare il meritato successo di Tex Willer.
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