Tex Willer 6 - 7, la recensione

Abbiamo recensito per voi i numeri 6 e 7 di Tex Willer, intitolati Coyoteros e Rancho Sangriento

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Tex Willer 6- Coyoteros, copertina di Maurizio Dotti

In Tex Willer 5: I due disertori, abbiamo lasciato Tex diretto a Saint Thomas per accertarsi che l'amica Tesah fosse in buone mani, ospitata dalla famiglia Sanderson. Le notizie che apprendiamo in apertura del successivo albo, Coyoteros, sono però pessime: Tesha è stata rapita da una feroce banda di comanchero che ha seminato il panico nella zona depredando i ranch limitrofi e portandosi via un bambino e tre giovani donne. Una di esse è la fidanzata di Jim, un ragazzo onesto ma alquanto impulsivo.

Il protagonista deve inoltre confrontarsi con la diffidenza che Mister Murray ha nei suoi confronti, in quanto noto fuorilegge, e verso i suoi nuovi compagni d'avventura: Pedro e Miguel. Sono i due transfughi dell’esercito messicano che abbiamo conosciuto sulle pagine de I due disertori e che hanno eletto Tex - suo malgrado - loro jefe, sperando, grazie alla sua abilità con la pistola, di riuscire a fare in qualche modo fortuna. Viene organizzata una squadra di salvataggio che si lancia sulle tracce dei banditi, ma la situazione precipita quando si viene a scoprire che a loro si sono uniti i pericolosi indiani della tribù di apache coyotero, i quali ingaggiano una feroce lotta con la compagnia di coraggiosi cowboy, guidati ovviamente da Aquila della Notte.

Questo lungo storyarc, firmato da Mauro Boselli ai testi e da Bruno Brindisi alle matite, ha visto uscire pochi giorni fa il suo terzo capitolo, Rancho Sangriento. Il titolo si riferisce a una piccola fortezza nel deserto del Messico appartenente a un potente e spietato proprietario terriero, alleato con i generali ribelli della guerra civile, che sta devastando l'ex colonia spagnola. Si tratta di Don Felipe Contreras, che sembra avere a che fare con i comanchero inseguiti da Tex, il quale non ha perso le speranze di fare giustizia e riabbracciare Tesha.

"Il talento naturale di narratore, la tecnica e una cultura di tutto rispetto permettono a Boselli di ideare soggetti stuzzicanti, suggestivi e costruire sceneggiature caratterizzate da grande ritmo e azione."In quest'ultima storia entriamo nel cuore della complessa trama finora interpretata magistralmente da Brindisi, che ora più che mai ci sta regalando tavole di una ricchezza espressiva e di una dinamicità straripante, contraddistinte dalla personalità inconfondibile del suo tratto.

Boselli, da par suo, sta governando con la consueta maestria questo ciclo di episodi strettamente legati tra loro e rigorosamente concatenati con i precedenti, a cominciare dall'esordio della testata dedicata alla gioventù dell'eroe creato da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini. La capacità dell'editor e prima penna del personaggio di ideare situazioni intriganti unite a intrecci avvincenti, non ha soluzione di continuità: il talento naturale di narratore, la tecnica e una cultura di tutto rispetto permettono a Boselli di ideare soggetti stuzzicanti, suggestivi e costruire sceneggiature caratterizzate da grande ritmo e azione, nelle quali i momenti epici, così come quelli più spassosi, sono inseriti nella trama con la sapienza di un incastonatore di gioielli.

Il Bos non rinuncia mai, inoltre, a esaltare la figura di Tex, ancora lontano dal leggendario ranger che diventerà, ma in possesso di quei valori e principi che lo renderanno un leader rispettato e amato da tutti i popoli con cui verrà a contatto. Nel ciclo in questione viene portata all'attenzione del lettore l'ottusità dei pregiudizi, incarnata da coloro che diffidano di Pedro e Miguel in quanto messicani e disertori. Per Tex le persone vanno giudicate dalle loro intenzioni e dal loro comportamento, non dall'aspetto o dalla nomea che è stata loro affibbiata: l'onore non ha una religione, non ha un colore di pelle e può avere, talvolta, una fedina penale sporca. È un insegnamento di un'attualità sconcertante, presente nell'icona di Sergio Bonelli Editore fin dalla sua nascita, settant'anni fa, e che Boselli, con estremo bravura, riesce a coniugare e a trasmettere con una freschezza sempre diversa e incisiva, facendo di Tex Willer una serie straordinariamente classica e moderna insieme.

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