Tex Willer 4: La caverna del tesoro, la recensione

Abbiamo recensito per voi Tex Willer 4: La caverna del tesoro, di Mauro Boselli e Roberto De Angelis

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Tex Willer 4: La caverna del tesoro, anteprima 01

Dopo Il segreto del medaglione, lo scorso 20 febbraio è uscito il quarto e ultimo capitolo del primo arco narrativo di Tex Willer, la più recente collana partorita da Sergio Bonelli Editore.

Il giovane Tex si getta all'inseguimento di John Coffin, deciso a fare definitivamente giustizia. Il criminale, insieme al rinnegato indiano Dente di Lupo, è sulle tracce del sacro tesoro dei Pawnee. La partita decisiva si gioca nella grotta, al di sotto della Roccia Parlante, dove sono custoditi gli inestimabili gioielli.

Ogni lettore veterano di Aquila della Notte sa bene come andrà a finire, poiché ciò che viene narrato su queste pagine riprende la storia di settant'anni fa Il totem misterioso, avventura con cui Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini fecero le presentazioni al pubblico della futura icona del Fumetto nostrano.

Con i tre precedenti albi, La caverna del tesoro costituisce a tutti gli effetti un ampliamento fedelissimo del primo leggendario episodio di Tex. Da quella trentina di tavole, pubblicate originariamente in forma di strisce, Mauro Boselli è riuscito a sceneggiare una storia di oltre 240 pagine, inserendo nella trama classica personaggi e scene inedite che ci consegnano una reinterpretazione esaltante di quel seminale racconto.

Con un lavoro di cesello encomiabile, lo scrittore milanese ha recuperato gli eventi salienti de Il totem misterioso, fino al conclusivo scontro a fuoco nel ranch di Coffin con “L’Uomo della Tomba”, aggiungendovi innumerevoli dettagli e gustose situazioni, emozionandoci con una miriade di nuove vignette e spazi bianchi da riempire.

Tex Willer 4: La caverna del tesoro, anteprima 02

La caverna del tesoro segna l'apice qualitativo di questa prima run di Tex Willer. Se il Bos, ripercorrendo e espandendo il solco tracciato da Gianluigi Bonelli, ne esce nuovamente come uno dei migliori soggettisti e sceneggiatori in circolazione, lo stesso vale per Roberto De Angelis, qui nelle vesti di degno successore di Galep.

La prova del navigato artista napoletano è entusiasmante e ammirevole, non solo nel remastering e nella rielaborazione delle immagini originali ma anche in termini di personalità e impatto del tratto, il quale non conosce soluzione di continuità nel produrre la mole di illustrazioni richieste da questo complesso storyarc.

Il valore più alto che va riconosciuto a Tex Willer, giudicando questo spettacolare debutto, è l'aver fatto scoprire o riscoprire sotto una luce alternativa il nostro eroe, riuscendo a meravigliare chi lo segue da sempre e conquistando al contempo - ne siamo certi - chiunque lo abbia incontrato solo ora per la primissima volta.

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