Tex Romanzi a Fumetti vol. 4: Sfida nel Montana, la recensione

Abbiamo recensito per voi Tex Romanzi a Fumetti vol. 4: Sfida nel Montana, opera di Gianfranco Manfredi, Giulio De Vita e Matteo Vattani

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Il secondo appuntamento del 2016 con il semestrale Tex Romanzi a Fumetti è arrivato in edicola il 24 settembre scorso e porta la firma - come da tradizione per la collana - di due pesi massimi del panorama italiano: Gianfranco Manfredi ai testi e Giulio De Vita ai disegni, per i colori di Matteo Vattani. Si cambia decisamente ambientazione, dopo l'afosa e brulla Arizona di Painted Desert, per trasferirsi in un freddo Montana ammantato di bianco. Si torna inoltre a parlare della gioventù di Tex, come nei primi due cartonati della serie: L’eroe e la leggenda e Frontera!.

Birdy è legato al protagonista fin da quando erano entrambi ragazzini. È un buono, anche se troppo avventato, e ha un fiuto particolare per i guai; non è certo capace di sparare e battersi come l'amico a cui è costretto a chiedere aiuto. Dopo le vicissitudini avute con il ranch del padre - dove lavorava in passato anche il protagonista - ha trovato un'effimera tranquillità nel Nord degli Stati Uniti. In seguito è entrato in affari con l'American Fur Company, rivendendo le pelli acquistate dalle tribù indiane locali.

Tuttavia, le cose precipitano improvvisamente con l'arrivo di Theodore Tirrell quale nuovo rappresentante in zona della compagnia: è uno spietato affarista attorniato da farabutti e pronto a qualunque nefandezza in nome del profitto.

Tex non è ancora colui che tutti conosciamo: è un fuorilegge solitario, ma ha dei valori e dei principi già molto ben definiti, gli stessi che condividerà da ranger con i propri pards. Non è abituato ad abbandonare un compagno in pericolo, né a lasciare impunito un prepotente assassino. L'immagine che ne emerge da quest'avventura è quella dell'eroe statuario che siamo abituati a vedere in azione sulla testata regolare.

Gli autori di Sfida nel Montana realizzano un vero e proprio spettacolo narrativo e visivo per il lettore, offrendo tavole di una caratura sbalorditiva in cui l'apporto cromatico di Vattani è decisivo nel risultato finale. La classe dello scrittore di origini marchigiane unita all'estro dell'artista friulano regalano una regia unica che sarebbe riduttivo definire cinematografica, in quanto dotata di un fascino squisitamente sequenziale.

Manfredi cesella nel proprio soggetto ogni dettaglio; un esempio è lo spessore caratteriale di un personaggio secondario come Lily (non la Lily Dickart che i fan di Tex ricordano bene), l'adorabile donna di Birdy. De Vita, visto recentemente all'opera su Thorgal e apprezzatissimo dai cugini d'oltralpe per la sua ricchezza espressiva, al realismo che contraddistingue il suo stile aggiunge, nei suoi campi lunghi e nelle sue panoramiche, un tocco di vera poesia.

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