Tex Romanzi a Fumetti 7: Giustizia a Corpus Christi, la recensione
Abbiamo recensito per voi l'ultimo cartonato alla francese di Tex, firmato da Boselli e Mastantuono
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Per la prima volta, nella collana di cartonati alla francese dedicati a Tex viene ospitata un'avventura in stretta continuity con quella antecedente: Giustizia a Corpus Christi, uscito in edicola lo scorso 23 febbraio, porta avanti la vicenda lasciata in sospeso ne Il Vendicatore.
Mauro Boselli riprende l'intreccio intessuto nel semestrale precedente con una trama che ne è a tutti gli effetti la continuazione e la conclusione, ma che garantisce a entrambi i volumi una fruibilità autonoma. L'episodio dà nuovamente spazio a Sam Willer e Jim Callahan, figure molto interessanti che lo sceneggiatore ha saputo valorizzare al meglio: il primo è il perfetto contraltare di Tex, non è un pistolero formidabile come il fratello maggiore né possiede il suo carattere sicuro e spavaldo, ma è più riflessivo e premuroso; il secondo è un ranger eccezionale, un maestro, un esempio e una fonte di insegnamenti preziosi per il Nostro. A Sam lo lega un affetto tenero e profondo, a Jim un rispetto e un'autorevolezza innati.
Il merito non è solo dei testi della principale penna ed editor dell'eroe creato da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini; va condiviso con l'impianto grafico affidato a una delle sue colonne autoriali, che risponde al nome di Corrado Mastantuono.
Il disegnatore romano coniuga dinamismo e fisicità in un'eccellente dimostrazione di tecnica e talento impartendo un'inedita veste grafica al fumetto, a cominciare dall'appariscente copertina rosso fuoco; reinterpreta quindi in maniera libera e personale una griglia a quattro strisce dove talvolta uno sfondo nero o un'unica, incisiva immagine riempiono l'intero foglio a mo' di splash page, che emerge in evidenza solo parzialmente, ricoperta dalle vignette con le quali completa un riquadro davvero suggestivo.
Efficace è anche la scelta delle mezze tinte da parte di Mastantuono: una variegata scala di toni di grigio che hanno guidato il colorista, Matteo Vattani, nelle sfumature nel passaggio in policromia. Il risultato finale evidenzia una sintonia perfetta tra i due ed è particolarmente apprezzabile nei volumi e nei soggetti che possiedono un realismo spiccato ed esaltano la spettacolarità cinematografica del racconto di Boselli.