Tex 692: Johnny il selvaggio, la recensione
Abbiamo recensito per voi Tex: Johnny il selvaggio, di Pasquale Ruju e Yannis Ginosatis
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Johnny il selvaggio, uscito lo scorso 7 giugno, è la seconda e ultima parte di una storia innescata nel numero precedente di Tex, intitolato Cuore Apache. A fare gli onori di casa è ancora una volta Pasquale Ruju, divenuto ormai la controparte narrativa di Mauro Boselli, prima penna ed editor del personaggio creato da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel lontano 1948.
Tornato alle terre natie, nella riserva di San Carlos, il ragazzo sperimenta ancora una volta la grettezza dei visi pallidi e la loro crudeltà nei confronti del suo popolo; per lui ci sono da un lato i consigli e il sostegno di Tex, dall'altro il desiderio di vendetta e i sogni di gloria del riottoso Mathalay, giovane guerriero della tribù di Cochise. Anche il grande e saggio capo Chiricahua è della partita, pronto a collaborare con il fratello di sangue Aquila della Notte, sakem dei Navajo, al fine di scongiurare una rivolta indiana e una nuovo, feroce conflitto.
Quest'ultima avventura del ranger è imperniata su una vicenda particolarmente drammatica e non risparmia un retrogusto amaro sul finale. La trama è agile e avvincente, con Ruju che, con enorme talento, riesce a mantenerne in bilico gli sviluppi fino alle pagine conclusive. Il suo è un racconto denso e intrigante che non lascia nulla al caso.
Tex e l'inseparabile Kit Carson colpiscono il lettore per l'estremo equilibrio di giudizio e di condotta. Nessuno più di loro sa menare le mani e usare un'arma da fuoco, ma quando la posta in gioco sono centinaia di vite umane e il rischio di una guerra sanguinosa, entrambi sanno qual è la cosa migliore da fare. La loro forza è rappresentata dall'imparzialità cristallina nei confronti dei contendenti e dalla ferma volontà di fare luce sui fatti realmente accaduti.
In Johnny il selvaggio i due pard sono degli eroi nel senso più autentico ed esemplare del termine, e Yannis Ginosatis ne immortala la prepotente e granitica espressività in vignette dalla qualità straordinaria; il suo tratto risulta pulito e intenso in tavole che mostrano una profondità e una cura dei dettagli strepitosa, oltre a un utilizzo sontuoso delle chine. L'artista di origini greche è alla sua seconda prova su Tex, dopo la triplice storia pubblicata sui numeri 606/608, ma potrebbe passare per uno dei frequentatori più assidui della serie per la familiarità che dimostra con i suoi personaggi e i suoi temi chiave.