Tex 688: Il messaggero cinese, la recensione

Abbiamo recensito per voi Tex 688: Il messaggero cinese, opera di Pasquale Ruju e Ugolino Cossu

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Tex 688: Il messaggero cinese, anteprima 01

È certamente solo una curiosa ma intrigante casualità se entrambi gli albi di febbraio dei due personaggi Bonelli che vedono Mauro Boselli quale loro editor responsabile, ovvero Dampyr e Tex, condividano il tema di fondo: com'è accaduto pochi giorni fa in Chinatown, di Claudio Falco e Luca Raimondo, ne Il messaggero cinese, di Pasquale Ruju e Ugolino Cossu, vediamo infatti il protagonista alle prese con la Triade.

Anche l'ambientazione non cambia, è sempre la California. Tuttavia, la serie creata da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini è collocata temporalmente negli anni 80 del XIX Secolo. In quel periodo, l'associazione criminale nativa di Hong Kong non ha assunto l'assetto di vera e propria mafia, come ci viene descritta ai nostri giorni su Dampyr: è ancora organizzata in tong (una sorta di società segreta di mutua protezione e supporto) ma comunque già dedita a traffici clandestini e attività poco legali.

I due pard finiscono per caso in questa avventura dopo aver salvato da alcuni banditi il giovane Charlie Xu e decidendo di accompagnarlo fino a destinazione. Si entra nel vivo del fumetto e dell'azione sin dalle prime pagine, nonostante il soggetto di Ruju venga appena accennato e sfoci il prossimo mese nella storia Paura a San Diego. Con l'abilità che lo contraddistingue, lo scrittore di origine sarde intesse una trama che si dipana pian piano, nella quale il lettore scopre insieme ai suoi eroi l'intrigo che si fa sempre più fitto e ricco di risvolti.

Tex 688: Il messaggero cinese, anteprima 02

Con questa storia godibile e avvincente, Ruju ci ricorda una volta di più quanto Tex e Kit Carson non siano solo due straordinari pistoleri ma anche dei fenomenali combattenti corpo a corpo; ne abbiamo un assaggio nel furioso scontro con il gigantesco guerriero maori che campeggia sull'ennesima ficcante copertina di Claudio Villa. Resta però emblematica la rissa che esplode nella sartoria di Liang, che riporta alla mente quelle dell'irresistibile saga cinematografica di Trinità, con Bud Spencer e Terence Hill; come nei due film diretti da E.B. Clucher, i protagonisti non si tirano mai indietro quando è il caso di aiutare qualcuno in difficoltà, chiunque esso sia, senza distinzione di colore della pelle, lingua o religione.

Cossu, disegnatore che per i fan di Dylan Dog non ha bisogno di presentazioni, è all'esordio sulla testata regolare di Tex: tramite il suo segno essenziale e pulito fornisce un'immagine granitica e iconica di Aquila della Notte, un'interpretazione stilistica perfetta affiancata da un dinamismo e una recitazione ineccepibili.

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