Tex 683: La prigioniera del deserto, la recensione

La prigioniera del deserto è la seconda parte della storia di Tex che riporta in scena Lupe Velasco

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Tex 683: La prigioniera del deserto, disegni di Alessandro PiccinelliL'attesissima seconda parte di Il ritorno di Lupe è uscito in edicola lo scorso 7 settembre. Il primo brossurato, nonostante il titolo, non aveva riportato realmente in scena la formosa messicana, cosa che invece accade sulle pagine di La prigioniera del deserto. Il viso di fumo evanescente sulla copertina del numero 682 si fa carne in Tex 683, e lo splendido ritratto di Claudio Villa ne annuncia l'imminente ricomparsa.

Dopo aver rappresentato l'incantevole figlia, la giovane Luz, nell'albo precedente, Alessandro Piccinelli dà volto e corpo alla madre nel pieno della maturità. Il talento straordinario dell'artista comasco sottolinea l'importanza di questo evento ricordandoci che siamo in presenza della prima fidanzata di Tex, uno dei comprimari femminili più importanti dell'intera saga western, seconda solo alla moglie del protagonista, Lilyth.

Raramente in un albo del nostro ranger si sono affacciate donne di tale bellezza e fascino, ma le tavole dell'attuale copertinista di Zagor non ci incantano solo per questo: i suoi disegni sono pieni di vitalità ed energia, esaltate dall'uso eccellente delle chine. Siamo di fronte a immagini irresistibili, di assoluta qualità, che si tratti di scene d'azione o di dialogo: nelle prime è dirompente la plasticità dei soggetti, nelle altre la loro recitazione.

Con questo non vogliamo certo sminuire il ruolo di Mauro Boselli, uno dei migliori scrittori di fumetti in circolazione. Occorreva una storia di peso, dai risvolti imprevisti e dagli sviluppi per nulla scontati, per restituirci al meglio Lupe Velasco. L'autore milanese ha colto nel segno, soddisfacendo le aspettative e intessendo una trama suggestiva e articolata.

Tex 683: La prigioniera del deserto, disegni di Alessandro PiccinelliNon era facile ricostruire con attenzione e profondità il passato sconosciuto del personaggio creato nel 1950 da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini. L'intreccio scava nei complessi rapporti familiari della co-protagonista con il suo nuovo compagno Ricardo, incontrato dopo la morte del marito, e con il figlio Ruben. È un affresco avvincente e coinvolgente in cui non mancano - come vuole il copione - imprevisti e tradimenti.

Non resteranno delusi neppure coloro che ai flashback, all'amarcord e agli intrighi preferiscono una generosa dose di zoccoli, cazzotti e piombo: c'è posto per i quattro pards al completo sotto ai riflettori, dove spicca il ruolo interpretato nell'avventura da Kit Willer, che dà prova di essere ormai un esperto cavallerizzo e cowboy.

Ne avevamo avuto i sentori leggendo Il ritorno di Lupe e riceviamo ora la conferma con La prigioniera del deserto: i due racconti compongono l’ennesimo tassello imperdibile del fumetto più amato dagli italiani.

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