Tex 682: Il ritorno di Lupe, la recensione

Il ritorno di Lupe riporta sulle scene uno degli indimenticabili personaggi femminili della saga di Tex

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Tex 682, testi di Mauro Boselli, disegni di Alessandro PiccinelliPer chi ha buona memoria, un fumetto dedicato a Lupe Velasco ci era stato promesso quasi tre anni fa, e Tex 682, uscito lo scorso 8 agosto, ha infine mantenuto l'impegno. Il ritorno di Lupe è la prima parte di un storia doppia che terminerà nel numero di settembre, intitolato La prigioniera del deserto.

Mauro Boselli riporta sotto i riflettori colei che i lettori della prima ora conobbero nell'avventura Lupe, la messicana, firmata dai creatori di Tex, Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini, e apparsa per l'Audace sulle leggendarie strisce settimanali nel 1950. Per i collezionisti della testata regolare furono poi ristampate nei volumi Doppio gioco (Tex 6, settembre 1959) e Il patto di sangue (Tex 7, gennaio 1960).

Non sono molte le figure femminili che si possono incontrare nella lunga vita editoriale della serie western targata Sergio Bonelli Editore, ma sono tutte di rilievo; tra queste, Lupe è sicuramente una delle più affascinanti e indimenticabili. Innanzitutto, per quanto ne sappiamo, è stata l'unica fidanzata del nostro pistolero prima della moglie Lilyth; inoltre ha eroicamente salvato la vita di Tex, che in seguito l'ha abbandonata in maniera - diciamo così - sbrigativa. Forse la colpa fu di avergli chiesto a bruciapelo di sposarla, facendogli andare di traverso il caffè che stava sorseggiando. Detto ciò, non si poteva lasciare una figura così ben delineata e intensa nel dimenticatoio.

Tex 682, testi di Mauro Boselli, disegni di Alessandro PiccinelliCoraggiosa, battagliera e bellissima, Tex ricorda l'amica e compagna ripercorrendo il loro incontro e raccontando ai propri pards una vicenda non troppo lontana nel passato, dopo la scomparsa prematura di Lilyth, quando per trovare pace dal dolore della perdita, decise di abbandonare la tribù e il figlio Kit, ancora bambino.

Boselli sceglie una trama originale per restituirci la focosa messicana, tessendo un intreccio che si conclude - almeno temporaneamente - così come si era aperto: con un intrigante mistero. L'editor e prima penna di Aquila della Notte confeziona un soggetto che, con questi presupposti, si appresta a diventare l'ennesimo tassello imperdibile della saga, modulato con la consueta abilità attraverso una sceneggiatura di grande impatto emotivo e dinamico.

Che ci si trovi davanti a un episodio storico lo si intuisce anche dalla meravigliosa e malinconica copertina di Claudio Villa, un sontuoso preludio all'eccellente qualità delle tavole di Alessandro Piccinelli. L'artista di origini comasche, un veterano del ranger, ha dimostrato in poco meno di un decennio una crescita professionalmente tale da essersi meritato di recente il ruolo di successore di Gallieno Ferri alle copertine di Zagor.

In questa occasione ci offre una prova magistrale alle matite e alle chine, dal grande realismo alla recitazione dei personaggi, dalla forza delle inquadrature alla sensualità di una splendida Lupe.

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