Tex 670: Gli Scorridori di Mackenzie, la recensione

Tex 670: Gli Scorridori di Mackenzie è il capitolo conclusivo di un'avventura tra le migliori della produzione degli ultimi anni all'interno della serie regolare

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Come sanno i lettori del numero di giugno di Tex, per conoscere la conclusione dello scontro nella Lost Valley tra i ranger e i guerrieri Kiowa e Comanche occorre leggere l'albo successivo, Il Colonnello Mano Cattiva. Non vi anticiperemo granché dei contenuti, ma andremo a farne una breve sintesi della trama per poi prendere in esame il numero uscito lo scorso 8 agosto che completa un trittico appassionante in cui spicca la figura realmente esistita di Ranald Slidell Mackenzie, anche noto come Bad Hand.

Eroe della Guerra Civile, uomo di fiducia dello Stato Maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti d'America, è famoso per risolvere situazioni impossibili utilizzando tattiche di guerriglia e strategie belliche vigorose e risolute, ma sempre orientate a evitare inutili spargimenti di sangue e carneficine. Il capitolo con Lone Wolf sembra concluso ma non quello con alcune frange riottose della sua tribù, che non accettano di venire a patti con l'uomo bianco e fuggono diretti alla frontiera meridionale verso il Messico. La loro intenzione sembra quella di unirsi alle bande di Comanchero guidate dello spregevole El Trujo, che da tempo penetra indisturbato in Texas, depredandone le mandrie al pascolo.

Tex, con la squadra di pards al completo, un nutrito gruppo di fratelli Navajos e alcuni Kiowa capeggiati da Taynon, si getta all'inseguimento del cugino di quest'ultimo e dei suoi ribelli per impedir loro di commettere ulteriori sciocchezze. Anche il colonnello è in azione negli stessi luoghi, in missione segreta per conto del Governo, che ha dato a lui e ai propri scorridori l'autorizzazione - non ufficiale - di attraversare il Rio Grande ed entrare nei territori del Paese vicino con l'obbiettivo di porre fine alle razzie dei fuorilegge. Non devono però incappare nelle milizie della Guardia Rural, i Rurales, cosa che darebbe luogo a un incidente diplomatico tra Washington e Città del Messico.

Tex 670: Gli Scorridori di Mackenzie si apre tra le strade polverose di Santa Rosa, oltre il confine. I suoi abitanti sono persone pacifiche, ma si sospetta che il posto faccia da base per traffici illeciti. I nostri eroi sono in incognito ma trovano nell'alcalde (il sindaco del villaggio) un inaspettato alleato. Da questo momento si svolge una trama ricca e avvolgente che chiama in causa - con calibrati colpi di scena e rovesciamenti di fronte - tutti i protagonisti della storia, riuscendo a soppesarne con misura certosina il giusto ruolo.

Il lungo soggetto di Mauro Boselli che si articola per ben tre brossurati è sviluppato dallo scrittore milanese attraverso una sceneggiatura incalzante e drammatica che non rinuncia a brevi momenti di leggerezza, affidati alle scaramucce verbali tra Carson, Tex o il figlio Kit. Se nella prima metà del racconto è Aquila della Notte a conquistarsi senza incertezze il centro della scena, nella seconda emerge il fascino di Mano Cattiva, il carattere complesso, la condotta imprevedibile, il fragile equilibrio tra crudeltà e statura morale dovuti a un presunto disturbo mentale.

Stefano Biglia dal lato grafico, supporta con una prova magistrale di quasi 350 pagine, un'avventura da incastonare tra le migliori della produzione degli ultimi anni all'interno della serie regolare e come esempio di fumetto Western.

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