Tetris Effect, un viaggio allucinogeno che ricorderete per sempre – Recensione
Tetsuya Mizuguchi rilegge a modo suo un grande classico: la recensione di Tetris Effect
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Ai vari Resident Evil 7 bioharzard, Wipeout Omega Collection, Farpoint e Astro Bot Rescue Mission, difatti, bisogna aggiungere Tetris Effect, vera e propria pietra miliare che, pur essendo fruibile anche su un comunissimo televisore, solo in VR si tramuta in un’esperienza lisergica, estetizzante, aderente alla visione originaria del suo creatore, quel Tetsuya Mizuguchi già fautore di Rez Infinite, altra killer application per il visore di Sony, e soprattutto di Lumines.
A ben vedere, potremmo ritenere l’ultima fatica di Ehnance Games quanto di più derivativo possibile, un collage di meccaniche ed effetti speciali trafugati da altre produzioni e all’occorrenza riutilizzati, riciclati, riproposti simili in tutto.
Il cuore pulsante dell’offerta, risiede ne Il Viaggio, modalità che vi porterà a spasso per una trentina scarsa di livelli, da completare, uno dopo l’altro, a patto di eliminare un numero sufficiente di linee, ovviamente incastrando tra loro i vari tetramini che precipitano dall’alto. Inanellando combo e più in generale procedendo con successo nella propria opera di pulizia, non solo vedrete riempirsi progressivamente la barra che gestisce la Zona, unica feature che tenta di svecchiare la formula classica, costituendosi come un potere che interrompe per una manciata di secondi la discesa automatica dei tetramini.
A rendere il tutto più coinvolgente e magico è il graduale raccordarsi di musica ed effetti grafici che rendono progressivamente più impattante il comparto scenico che circonda il videogiocatore, immerso com’è in uno scenario digitale vibrante ed allucinogeno.
Fondali marini in cui si inseguono pesci di ogni genere e forma, si alternano a paesaggi metropolitani pulsanti di luci e neon e a spettacolari tuffi nello spazio siderale. Più allontanerete lo spettro del game over, più verrete risucchiati da un vortice fatto di immagini assuefacenti e tracce musicali che spaziano dalla minimal, alla trance, passando per la chill-out e la soulful dance.
Tetris Effect, fortunatamente, non si consuma in quest’unica modalità, ma ne offre altre che mescolano le carte in tavola, mettendo a dispozione intriganti varianti alle meccaniche ludiche che solitamente governano l’acclamato puzzle game. Tra le molte, vale la pena citare Focus, che a partire da una specifica predisposizione dei blocchi lungo la griglia, impone di eliminare tutte le righe entro un certo numero di mosse; Relax in cui viene eliminata la possibilità di incappare in un game over; Mistero, dove dovrete fronteggiare malus attivati in maniera assolutamente casuale, come lo spostamento di alcuni tetramini e la comparsa di blocchi giganti.
[caption id="attachment_191796" align="aligncenter" width="1000"] Correrete su YouTube e Spotify alla disperata ricerca della soundtrack. Garantito[/caption]
Nulla di realmente innovativo, anche in questo caso, ma si tratta di piacevolissime variazioni sul tema, che regalano longevità extra ad un titolo di per sé senza fine, a patto di essere amanti della caccia all’highscore.
Purtroppo, Tetris Effect si macchia di un’unica, grande colpa: l’assenza del multiplayer, non solo online, ma anche in locale, mancanza che farà storcere il naso soprattutto ai videogiocatori più attempati, forgiati dal fuoco di mille battaglie all’ultimo tetramini.
La creatura di Tetsuya Mizuguchi pecca in originalità, ma è senza dubbio alcuno un puzzle game d’impatto, artisticamente ispiratissimo, un indiscusso must buy per qualsiasi possessore di un PlayStation VR. Il gioco se la cava alla grande anche su un normale televisore, beninteso, ma è solo in realtà virtuale che diventa realmente speciale, unico, magico.