Tesori Made in Italy vol. 3, la recensione

Il terzo volume di Tesori Made in Italy ripropone alcune delle storie più apprezzate di Giorgio Cavazzano

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Siamo giunti al volume che precede il giro di boa di Tesori Made in Italy, collana lanciata come miniserie di sei albi dedicati a Giorgio Cavazzano in occasione dei suoi cinquant'anni di carriera, ma di cui ancora non si conosce ancora il destino dopo questo primo ciclo di uscite.

Ripercorrendo il percorso artistico del Maestro veneziano la testata è arrivata a raccontare la prima metà degli anni '90, il periodo in cui ha cominciato a ottenere un riconoscimento internazionale. Tre storie lunghe occupano buona parte dell'albo mostrando il tratto dell'artista al servizio di racconti decisamente differenti tra loro per genere narrativo e atmosfere.

Topolino e l'enigma del faro è il più classico dei gialli ambientati a Topolinia, nel quale tutto ha inizio da un'asta in cui viene venduta una statuina che nasconde un segreto. Il mistero scritto da Silvano Mazzavilla è avvincente e, nonostante l'approccio più "solare", sembra anticipare i noir di Tito Faraci che arriveranno qualche anno più tardi; ma sono disegni di Cavazzano a fare la differenza, per la gestione della tavola e soprattutto per la recitazione dei personaggi.

L'espressività è un elemento vincente anche di Miseria e nobiltà, adattamento della popolare commedia teatrale di Eduardo Scarpetta. È il primo ciclo del Teatro Alambrah, storie a fumetti scritte da Lello Arena e Francesco Artibani in cui il cast disneyano mette in scena celebri opere di prosa o di letteratura. Vedere Topolino, Pippo e compagni alle prese con l'ardito inganno e le divertenti abbuffate dello spettacolo è senza dubbio un momento di grande Fumetto, tanto da farci rimpiangere il fatto che questa serie non sia proseguita oltre il terzo racconto.

Buon compleanno, Paperino!, scritta da Janet Gilbert in occasione del 60° anniversario della nascita del personaggio, ci mostra il papero in un'inedita versione in cui si preoccupa delle rughe e degli acciacchi dell'età. In un universo dove siamo abituati a non veder invecchiare mai nessuno, l'effetto è un po' straniante e il risultato appare abbastanza pretestuoso: celebrare la ricorrenza e imbarcare il festeggiato in una missione alla ricerca dell'elisir di giovinezza. Spicca però la realizzazione grafica, in particolare per il primo utilizzo della colorazione digitale sul settimanale Disney; oggi i colori ci appaiono eccessivamente saturi, con un effetto quasi psichedelico, ma bisogna considerare che la storia ha più di vent'anni e resta comunque un buon esordio, utile a dare maggior corpo ai disegni.

Completano il volume Omaggio a Federico Fellini, breve storia di tre tavole scritta da Vincenzo Mollica per celebrare il Premio Oscar al regista italiano, e Il mistero del tip tap, racconto d'esordio del ciclo Gli anni muggenti di Clarabella ambientato in un'America di inizio '900 che oggi può apparire come una versione preliminare del ciclo di Pippo Reporter.

Molto buono il materiale extra che ripesca bozzetti, copertine e illustrazioni speciali realizzate da Cavazzano in occasioni particolari. Avendo la testata ormai raggiunto il periodo della maturità dell'artista, se la selezione sarà altrettanto buona ci aspettano altri tre volumi decisamente interessanti.

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