Tesori Made in Italy vol. 3, la recensione
Il terzo volume di Tesori Made in Italy ripropone alcune delle storie più apprezzate di Giorgio Cavazzano
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Ripercorrendo il percorso artistico del Maestro veneziano la testata è arrivata a raccontare la prima metà degli anni '90, il periodo in cui ha cominciato a ottenere un riconoscimento internazionale. Tre storie lunghe occupano buona parte dell'albo mostrando il tratto dell'artista al servizio di racconti decisamente differenti tra loro per genere narrativo e atmosfere.
L'espressività è un elemento vincente anche di Miseria e nobiltà, adattamento della popolare commedia teatrale di Eduardo Scarpetta. È il primo ciclo del Teatro Alambrah, storie a fumetti scritte da Lello Arena e Francesco Artibani in cui il cast disneyano mette in scena celebri opere di prosa o di letteratura. Vedere Topolino, Pippo e compagni alle prese con l'ardito inganno e le divertenti abbuffate dello spettacolo è senza dubbio un momento di grande Fumetto, tanto da farci rimpiangere il fatto che questa serie non sia proseguita oltre il terzo racconto.
Completano il volume Omaggio a Federico Fellini, breve storia di tre tavole scritta da Vincenzo Mollica per celebrare il Premio Oscar al regista italiano, e Il mistero del tip tap, racconto d'esordio del ciclo Gli anni muggenti di Clarabella ambientato in un'America di inizio '900 che oggi può apparire come una versione preliminare del ciclo di Pippo Reporter.
Molto buono il materiale extra che ripesca bozzetti, copertine e illustrazioni speciali realizzate da Cavazzano in occasioni particolari. Avendo la testata ormai raggiunto il periodo della maturità dell'artista, se la selezione sarà altrettanto buona ci aspettano altri tre volumi decisamente interessanti.