Terra Nova 1x12/1x13, "Occupation/Resistance" (finale): il commento
Con molto manicheismo ma anche tanta azione, Terra Nova si congeda dai suoi spettatori con un lungo finale di stagione...
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Molta azione, pochi dinosauri e tanto manicheismo: finisce Terra Nova e, tirando un bilancio finale di questa prima stagione, il responso non che essere negativo, nonostante il tentativo degli autori di puntare nella volata finale su una maggiore continuity, e nonostante un ultimo doppio appuntamento che ha forse regalato i migliori momenti di queste tredici puntate ma che, giunti a questo punto, ha anche tanto il sapore di una beffa ai danni dello spettatore. La serie evento presentata come il più ambizioso progetto della stagione ha purtroppo fin da subito messo le carte in tavola, mettendo in scena tematiche da family drama, o più spesso comedy, esaurendo nella maggior parte dei casi gli archi narrativi messi in scena all'interno delle stesse puntate, puntando esclusivamente su un pubblico meno esigente e non garantendo al tempo stesso un livello di intrattenimento tale da far passare in secondo piano le ripetute sbavature nella narrazione.
Ecco il manicheismo di cui si faceva cenno all'inizio: se c'è un particolare che emerge in questi ultimi due episodi, è il ripetuto tentativo da parte degli autori di dipingere gli invasori dal futuro come delle figure spietate e senza alcuna morale, mentre i difensori appaiono come degli eroici personaggi senza paura. E, ragionando un attimo sulle motivazioni alla base e sulle varie decisioni prese all'interno della puntata, soprattutto verso l'esplosivo finale, ci si accorge che difficilmente si sarebbe potuto affrontare l'argomento suscitando le stesse emozioni nel pubblico di riferimento con una contrapposizione che non fosse la più netta possibile. Perchè a ben vedere tutto quello che rimane alla fine è una questione di prospettive, di motivazioni più o meno nette, e di buoni che tanto buoni non sono e di cattivi che forse non avevano tutti i torti. Con un pianeta nel 2149 sull'orlo del collasso, con il 99,99% della popolazione costretta a vivere in condizioni orribili, con solo mille persone a godere del paradiso preistorico, è così sbagliato non sfruttare un intero pianeta disabitato per ricavare delle risorse da trasportare nel futuro? Se non fosse per le facce crudeli di Lucas e degli altri, per le uccisioni immotivate dei brachiosauri e per il loro continuo vantarsi dei soldi che guadagneranno verrebbe quasi da fare il tifo per queste persone contro chi vuole tenere il passato solo per sè. Anche il piano messo in atto da questi "sfruttatori" certo non è molto chiaro: perchè mai aspettare che Lucas dal passato risolvesse il problema del viaggio in condizioni di disagio quando invece si sarebbe potuta occupare la colonia molto prima e accelerare così le sperimentazioni?
Sono solo alcune delle domande che ci si pone mentre si assiste alla resistance di Taylor e dei suoi che infine realizzeranno che l'unico modo per salvare la colonia è tagliarsi fuori completamente dai collegamenti con il futuro. Shannon attraversa dunque di nascosto la faglia del nuovo portale costruito e giunge ancora una volta a Hope Plaza nel 2149 dove piazza una carica esplosiva facendo saltare l'unico collegamento (a quanto pare basta una bomba per distruggere una faglia spazio-temporale). Inseguito dalle fiamme e da un carnosauro (la scena non è emozionante come sembrerebbe) riesce a scappare appena in tempo ritrovandosi in mezzo alla vegetazione conosciuta. Frattanto Taylor e Skye riescono a liberarsi di Lucas e Mira e i soldati rimasti abbandonano, per motivazioni sconosciute, Terra Nova lasciando la strada libera ai nostri eroi. Nuove domande e perplessità sull'agire dei protagonisti si fanno strada: nonostante Jim ne faccia un breve cenno come a pentirsene, le sue azioni e quelle di Taylor sono terribili. Con la distruzione del portale infatti non solo si è rinunciato ai rifornimenti (mai spiegato come si richiedessero) ma si è annullata ogni speranza condannando il futuro per la felicità di un gruppo di appena mille persone.
Commentando il pilot di Terra Nova si era fatto qualche cenno alle somiglianze con Avatar di James Cameron, e anche in questo senso, con la netta divisione tra buoni e cattivi, con la ferma decisione di non mostrare alcuna sfumatura di grigio ma solo una lettura che sia la più consolatoria e tranquillizzante possibile, non mancano i riferimenti al celebre kolossal. Ma non c'è tempo per fermarsi: ancora in attesa di un rinnovo per la seconda stagione, ecco che arriva il cliffhanger finale, ed è un elemento che getta un'ulteriore ombra su questo finale. Si tratta delle mai citate prima , terre nelle quali apparentemente non ci sarebbe nulla, ma che in realtà sembrano nascondere dei segreti, come la misteriosa polena di una nave che stava per essere trasportata nel futuro.
Sorvolando su questo elemento completamente accessorio e mai nominato in precedenza, assistiamo ancora una volta ad un finale conciliante che vede la famiglia Shannon riunita insieme ad ammirare una pioggia di meteoriti. E, ripensando a tutti i difetti commentati in queste tredici puntate e al possibile rinnovo dello show, non possiamo che tornare con la mente alle parole di Taylor: certe cose è meglio che rimangano nel passato.