Terra Nova 1×01, 1×02, “Genesis – Parte 1/Parte 2": il commento
Ecco il nostro commento al lungo pilot di Terra Nova, la nuova serie tv prodotta da Steven Spielberg e Peter Chernin...
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La base di partenza di Avatar era infatti fondamentalmente simile a quella della serie prodotta da Steven Spielberg, con un pianeta ormai sull'orlo del collasso e un'umanità che rivolgeva necessariamente lo sguardo altrove per poter sopravvivere. Come tuttavia ben noto a chiunque abbia seguito, o sia stato investito suo malgrado dalla promozione di questa serie che, almeno nelle intenzioni degli autori, avrebbe dovuto rivoluzionare il panorama televisivo, i protagonisti di Terra Nova non si muovono nello spazio, bensì nel tempo. Viaggiando a ritroso per 85 milioni di anni, anche se verso quella che poi dovrebbe rivelarsi come una realtà alternativa, i fortunati vincitori di una lotteria potranno infatti approdare ad una nuova colonia, che costituirà la genesi della nuova e migliore umanità. Questo in sintesi il discorso che il Comandante Nathaniel Taylor (Stephen Lang) riserva ai nuovi arrivati, tra i quali spicca la famiglia Shannon, che con i suoi cinque membri avrà il compito di guidare lo spettatore attraverso quello che si rivelerà come un luogo tutt'altro che paradisiaco, fra attacchi di dinosauri e la presenza di un secondo gruppo umano ostile noto come "Sixers".
Se il plot alla base di Avatar, al di là di una realizzazione che sul grande schemo funzionava alla grande, non brillava certo per originalità, lo stesso si può dire per Terra Nova che, senza andare a scomodare gli animali preistorici del Jurassic Park del produttore Spielberg, va a pescare senza troppi complimenti vari elementi da alcune serie televisive di dubbio valore risalenti a una ventina di anni fa, dimenticandosi purtroppo di aggiornare i livelli di scrittura al nuovo millennio.
A questo proposito il pilot fallisce completamente nel tentativo, ammesso che questo vi sia stato da parte di qualcuno nello squadrone di sceneggiatori assoldato, licenziato e riassunto nel corso degli ultimi mesi, di inserire qualche elemento di continuity in una storia che, impegnata ad annegare in un mare di green-screen ed effetti digitali di mediocre fattura (la realizzazione dei dinosauri al momento grida vendetta), si è dimenticata forse di lavorare meglio sulla costruzione di una storia che valesse la pena raccontare. Ciò che rimane dopo un'ora e mezzo di visione sono alcune equazioni misteriose su delle rocce, un gruppo di ostili, ma decisamente meno accattivanti degli "others" di Lost, e le telefonatissime e soporifere vicende sentimentali della famiglia protagonista.
Sarebbe comunque ingiusto condannare senza appello un intero progetto, specie se così atteso, dopo solo un pilot, che comunque negli States ha fatto registrare dei buoni ascolti, pur senza entusiasmare.
Per capire meglio la direzione intrapresa dalla serie e soprattutto il giudizio del pubblico sarà necessario quindi attendere la settimana prossima...