Tenebre e Ossa (stagione 2): la recensione

La stagione 2 di Tenebre e Ossa propone un racconto e dei personaggi più maturi, dando spessore a emozioni ed eventi, la nostra recensione

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La recensione della stagione 2 di Tenebre e ossa, disponibile su Netflix

Il Grishaverse di Leigh Bardugo ritorna sugli schermi di Netflix con la stagione 2 della serie Tenebre e ossa, che attinge alla trilogia Grisha e alla dilogia di Sei di Corvi, iniziando inoltre a inserire i primi elementi legati a Il re delle cicatrici, il primo romanzo dedicato alla storia di Nikolai.
L'unione dei racconti dei vari personaggi permette così al progetto ideato per il piccolo schermo di raggiungere un buon equilibrio narrativo in cui gli elementi più scontati e prevedibili, come la storia d'amore tra Alina e Mal, sono affiancati da un approccio maggiormente dark e adulto, tra voglie di vendetta e lotte per la sopravvivenza.

La trama della stagione 2 di Tenebre e Ossa

La storia si era interrotta con Alina Starkov (Jessie Mei Li) e Malyen "Mal" Oretsev (Archie Renaux) in viaggio. I due arrivano quindi a Novyi Zem dopo che l'Oscuro (Ben Barnes) ha usato i poteri della giovane per espandere la Faglia. I due, che hanno una taglia sulla propria testa, vanno alla ricerca di altri due amplificatori per poter aumentare i poteri di Alina e si ritrovano poi a unire le forze con il pirata Sturmhond (Patrick Gibson) e la sua ciurma, scoprendone successivamente la vera identità.
I Corvi - Kaz Brekker (Freddy Carter), Inej Ghafa (Amita Suman) e Jesper Fahey (Kit Young) - sono invece tornati a Ketterdam, dove decidono di provare a sconfiggere definitivamente Pekka Rollins (Dean Lennox Kelly). I due formano un team con l'esperto in demolizioni Wylan (Jack Wolfe) e con Nina Zenik (Danielle Galligan), che chiede aiuto a Kaz per provare a salvare Matthias (Calahan Skogman), che è stato imprigionato.
L'Oscuro, nel frattempo, è tornato in azione e cerca di sfruttare il suo legame con Alina per raggiungere i propri obiettivi.

Un intelligente uso dei romanzi

La seconda stagione di Tenebre e Ossa prosegue il racconto di tutti i personaggi coinvolti nella storia, introducendone anche di nuovi, riuscendo comunque a creare un racconto coerente e coinvolgente che porta senza particolari intoppi verso un epilogo che lascia, senza troppe sorprese, il desiderio che venga realizzato un ulteriore capitolo.
Lo showrunner Eric Heisserer e il suo team di autori hanno intrecciato in modo intelligente gli eventi presenti nei vari libri di Leigh Bardugo, permettendo al progetto di rivolgersi a un pubblico ben più ampio rispetto a quello che avrebbe attirato se si fosse trattato di un adattamento fedele della sola trilogia Grisha.

Le tematiche che contraddistinguono gli ostacoli e la lotta di Alina e Mal, nonostante la presenza affascinante e carismatica dell'Oscuro interpretato da un ottimo Ben Barnes nei panni del tormentato villain, non si distinguono particolarmente da quelle al centro di altre opere young adult con elementi fantasy. La protagonista, comunque ben portata in vita da Jessie Mei Li con tutti i limiti di un personaggio non sempre incisivo, è infatti un'eroina che si avvicina all'età adulta scoprendo la propria identità e il proprio potere mentre fa i conti con un destino che la rende una figura chiave nel destino del suo mondo, situazione che porta a un'ovvia pressione emotiva. La seconda stagione mostra Alina più matura e consapevole, pronta a vivere pienamente i propri sentimenti e al tempo stesso con la mente rivolta al suo obiettivo, situazioni fin da subito destinate a essere in contrasto. Il rapporto con Mal e quello con l'Oscuro si contrappongono nuovamente e l'entrata in scena di Sturmhond getta le basi per un triangolo in cui cuore, ragione e un potenziale lato oscuro si alternano alimentando dubbi ed emozioni. Come ogni eroina, anche la protagonista di Tenebre e ossa deve capire fino a che punto è disposta a spingersi per amore e quali sacrifici è disposta a compiere, e le puntate della seconda stagione riescono a non rendere questo dilemma troppo enfatico o ridondante.


A sostenere il racconto di Alina è inoltre la presenza delle scene con Barnes e Baghra (Zoe Wanamaker), che aggiungono la giusta dose di drammaticità e oscurità a una storia in cui i rapporti umani hanno un ruolo più essenziale rispetto a quello dei poteri che possiedono i vari personaggi. Dal legame di Alexander con la madre, che avrebbe meritato forse maggior spazio considerata la sua complessità, alla figura di mentore che Baghra assume per più di un personaggio, Tenebre e ossa sa tratteggiare con efficacia il conflitto interiore che può emergere quando si deve fare i conti con il passato e sopprimere le emozioni pur di perseguire i propri scopi.

L'importanza dei Corvi

A rendere la narrazione più adulta è la parte dedicata ai Corvi, all'insegna di piani ingegnosi, voglia di vendetta, passati traumatici, amori repressi o contrastati, tanta azione e un pizzico di violenza, il tutto ambientato in una città come Ketterdam che è stata ben rappresentata sugli schermi, con i suoi locali, i vicoli, gli edifici un po' decadenti, le prigioni infernali dove nessuna regola viene rispettata e l'atmosfera cupa e opprimente.
Nonostante la storia di Matthias sia un po' messa in disparte, proponendo comunque alcune epiche scene soprattutto dopo l'entrata in scena dietro le sbarre di un inaspettato personaggio, sono i Corvi a regalare i momenti più interessanti della serie.
I flashback relativi all'infanzia di Kaz, nonostante siano a un certo punto ripetitivi, spiegano meglio le motivazioni del personaggio e la sua complessa personalità, rendendo ancora più importante il sentimento che lo lega a Inej. L'entrata in scena di Wylan, inoltre, aggiunge un pizzico di leggerezza al gruppo e al tempo stesso permette di mostrare nuovi lati di Jesper, anche grazie a un momento complicato del piano dei Corvi che fa emergere involontariamente nuovi segreti.
Il piano di vendetta contro Pekka Rollins, personaggio tratteggiato in modo magistrale da Kelly con il suo mix di spietata brutalità e un inaspettato lato più umano, coinvolge, intrattiene e, soprattutto, il suo risultato non appare mai scontato.

L'amore, in tutte le sue sfumature

In una stagione in cui l'amore rimane una costante, è interessante vedere come gli autori siano riusciti a proporlo declinandolo in vari modi, sfruttando anche la delicata storia di Genya (Daisy Head) e David (Luke Pasqualino), e l'entrata in scena di Tolya e Tamar (Lewis Tan e Anna Leong Brophy), andando oltre il semplice romanticismo grazie alla presenza di numerose scene dedicate alla famiglia.

Il ritmo della stagione è sostenuto e, grazie alle tante sequenze d'azione, non fa mai scivolare la narrazione nella noia, pur essendo intervallato con riflessioni e drammi personali. Il mondo ideato per le pagine prende inoltre letteralmente vita grazie agli ottimi costumi e all'attenzione per le location scelte. Non si può inoltre non apprezzare la colonna sonora di Joseph Trapanese che sa sottolineare i passaggi più emotivi senza mai risultare invadente, enfatizzando inoltre il ritmo degli scontri, in particolare nelle battute finali della stagione, aumentandone la tensione.

Rispetto alla prima stagione, Tenebre e ossa si evolve maturando insieme ai suoi protagonisti e, pur non brillando per certi aspetti per originalità, riesce a intrattenere ed emozionare, senza rivolgersi esclusivamente a un target adolescenziale. Non resta quindi che attedere la terza stagione per scoprire se il lato oscuro del Grishaverse prenderà il sopravvento sul racconto.

Potete rimanere aggiornati sulla serie grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

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