Ted Lasso (stagione 3): la recensione
La stagione 3 di Ted Lasso è un inno alla gioia, alla vita, alla ricerca della propria felicità nonostante i problemi che ci circondano
Ted Lasso la recensione della stagione 3, disponibile su Apple TV+.
La trama della stagione 3 di Ted Lasso
Questa terza stagione ha visto il Richmond tornare in Premiere League, tra alti, bassi e l'arrivo di nuovi sgangherati personaggi. Nel corso delle puntate però, dopo essere stati buttati a terra più volte, i giocatori si sono rialzati e, mostrando tutta la loro capacità di essere migliori, hanno cambiato il loro destino. Ogni singolo intreccio, gettato nel corso delle tre stagioni, è stato risolto. Tra questi il tradimento di Nate ha trovato una soluzione meno prevedibile e più in linea con la vera psiche del personaggio. Il rapporto tra Roy e Jamie si è evoluto in una sana amicizia, andando a citare anche molti dei dialoghi della prima stagione. Rebecca è riuscita a emergere dall'ombra di Rupert, e Keleey ha dovuto affrontare il momento più brutto della sua vita prima di potersi rialzare più forte di prima.
Ovviamente, il protagonista rimane Ted, e questa terza stagione riesce a fargli capire cosa davvero vuole. Specialmente negli ultimi due episodi, il personaggio di Jason Sudeikis matura, capendo finalmente di essere una persona diversa da suo padre. L'intero show ruota attorno alle figure paterne, e il finale ne è il coronamento. Si tratta di un finale romantico, che resta perfettamente in linea con ciò che Ted Lasso è stato in questi quattro anni.
Come avevamo scritto in occasione dei primi quattro episodi, la stagione 3 di Ted Lasso ha un respiro più ampio, grazie a un minutaggio più generoso che va a sforare più volte anche i 70 minuti. La storia procede con un ottimo ritmo, prendendosi tutto il tempo per portare a compimento il percorso di ogni singolo personaggio. Ogni episodio è l'occasione per provare empatia coi giocatori, con Ted e con il resto del cast. Il calcio c’è, ma viene messo in secondo piano, lasciando spazio alle persone e ai loro problemi. La forza di Ted Lasso sono ancora una volta le persone. Questa stagione 3 cerca di toccare i temi di maggiore attualità, dal revenge porn al coming out, fino al maschilismo tossico o al bullismo. Lo fa con una tenerezza che è quasi ingenua, che potrebbe sembrare sempliciotta, un po' come il suo protagonista. Ma nasconde una dolcezza e una gentilezza che non può fare a meno di commuovere ed empatizzare. Odiare Ted Lasso potrebbe semplicemente significare di non avere un cuore.
La fine del viaggio?
La stagione 3 di Ted Lasso è un inno alla gioia, alla vita, alla ricerca della propria felicità nonostante i problemi che ci circondano. Un invito a cercare il buono anche nei momenti più tristi, anche nelle persone che ci hanno fatto un torto. Un invito a perdonare gli sbagli, e a dare una seconda opportunità. Ma allo stesso tempo la dimostrazione che se si persevera con le cattive azioni, prima o poi ci si scotta e si paga tutto.
La maggior critica che viene posta allo show è il suo eccessivo buonismo, non considerando che nessuno del team ha mai voluto raccontare una storia vera. Si tratta però di una storia plausibile, capace di riscaldare i cuori e di cui abbiamo fortemente bisogno. Ted Lasso fa qualcosa che non molte serie tv fanno: ci invita a essere persone migliori.
E quindi, come potremo vivere in un mondo senza nuovi episodi di Ted Lasso? Nelle ultime 24 ore gli attori e gli addetti ai lavori hanno dato il loro addio allo show, alcuni spettatori si stanno aggrappando alla speranza di un'eventuale spin-off o di un sequel annunciato a sorpresa da apple TV+, che di tutta risposta tace. Non ci è quindi dato sapere se le vicende di Ted Lasso continueranno, ma in quel caso, saremo pronti a riaccoglierli a braccia aperte.