Tavern Manager Simulator, la recensione

Tavern Manager Simulator è esattamente il titolo che ti aspetti: un gestionale nel quale interpretare un novello oste di una locanda fantasy

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Titoli come Tavern Manager Simulator ci permettono di espandere i nostri orizzonti, permettendoci di capire quanto giocare ai videogiochi sia un’esperienza soggettiva. Qualcuno potrebbe divertirsi ad affrontare titoli caratterizzati da una componente narrativa accentuata, mentre altri possono prediligere i giochi interamente votati al gameplay. Alcuni giocatori potrebbero essere alla ricerca di esperienze simulative, mentre una precisa fetta di utenza potrebbe voler dedicare tutta la vita a titoli gestionali e strategici. Il bello di questa varietà, però, sta nella possibilità di scelta. In base a ciò che cercate, ci sarà comunque un videogioco pronto a soddisfarvi, accompagnandovi in viaggi più o meno lunghi, ma sempre emozionanti.

Questo ragionamento deve essere molto chiaro ai ragazzi di One More Time, studio indie che ha deciso di dare vita a Tavern Manager Simulator. Vi state chiedendo in cosa consista questo gioco? Semplice: nella gestione manageriale di una locanda in pieno stile fantasy. Negli scorsi giorni abbiamo avuto occasione di mettere mano alla versione definitiva del gioco, disponibile su PC a partire dal prossimo 13 agosto. Dopo aver servito per ore della freschissima birra (ma anche della zuppa bollente) siamo finalmente pronti per raccontarvi la nostra esperienza con questo bizzarro (ma non troppo) gioco.

Siete curiosi di saperne di più? Allora fatevi avanti e prendete posto. La nostra locanda è sempre aperta.

STESSA STORIA, STESSO POSTO, STESSA LOCANDA

Non ci giriamo troppo attorno: non c’è una vera e propria narrativa in Tavern Manager Simulator. Il giocatore interpreta un avventuriero che si imbatte in una locanda distrutta ai confini di un bosco. Con grande lungimiranza e coraggio, deciderà di togliere le assi che lo separano dall’interno dello stabile, coprire le casse di legno distrutte e cominciare a dare una ripulita all’edificio. L'obiettivo è chiaro: trasformare quel tugurio in una rinomata taverna pronta a ricevere centinaia di assetati avventori e combattenti affamati.

Tavern Manager Simulator è un’opera che non punta su una solida sceneggiatura, su personaggi carismatici o su linee di dialogo che sembrano uscite dalla “penna” di Tarantino. L’opera di One More Time ha però un grande pregio: riuscire a immergerci all’interno di un’atmosfera fantasy delicata e appagante. I pochi NPC con i quali potremo interagire non aggiungono grande valore al tutto, ma servono comunque a donare un elemento fondamentale alla produzione: il contesto. Bastano poche decine di minuti per permettere al giocatore di immedesimarsi nel ruolo di un novello oste, prendendo a cuore i desideri dei clienti e la conseguente gestione del locale. Un risultato da non dare per scontato e che denota una discreta cura per le situazioni e per gli ambienti a opera degli sviluppatori.

IL BIFROST PUB

Dopo aver dato una ripulita alla taverna, il gioco ci ha chiesto di darle un nome. Ecco che è nato così il “Bifrost Pub”, una locanda a cavallo tra i Regni. Esattamente com’era lecito aspettarsi, Tavern Manager Simulator ci immerge lentamente all’interno di un gameplay loop in grado di creare assuefazione. Se inizialmente dovremo solo spinare la birra, pulire per terra ed effettuare qualche ordine dal nostro fornitore, in poco meno di un’ora ci si trova di fronte a quasi una decina di interazioni diverse. Che si tratti di tagliare le salsicce, pulire la toilette, lavare i piatti o rendere soddisfatti i clienti, l’opera prima di One More Time riesce a mantenere le mani del giocatore incollate al pad. O meglio: alla tastiera.

Nonostante sia possibile affrontare il gioco anche con il controller, nel momento in cui vi scriviamo manca ancora tutta la mappatura dei tasti e alcune azioni appaiono evidentemente scomode se affrontate in questo modo. Discorso diverso per la combinazione mouse + tastiera, che semplifica di molto la complessità delle interazioni, permettendo così al gioco di sbocciare nella sua immediatezza.

Attraverso un avvincente mix di minigiochi e di elementi gestionali, Tavern Manager Simulator ci porta a migliorare gradualmente la nostra locanda. Un miglioramento che comporta non solo nuovi “oggetti di scena”, ma anche nuove stanze, nuove azioni e nuove interazioni. Si ha costantemente la sensazione di star migliorando e, al di là di una prima ora passata a contare i pochi soldi a nostra disposizione, si capisce rapidamente quanto sia necessario spendere denaro per poter perfezionare la struttura. Non lo nascondiamo: ci siamo rapidamente trovati coinvolti nella gestione del Bifrost Pub, rimanendo ancorati al gioco per diverse ore. Ovviamente è necessario sapere a cosa si va incontro: Tavern Manager Simulator non è un titolo d’azione, bensì un affascinante passatempo perfetto per tutti gli amanti del fantasy e dei gestionali.

ORO, IL COLORE DELLA BIRRA

Da un punto di vista puramente tecnico, Tavern Manager Simulator presenta dei modelli tridimensionali semplici, ma funzionali. L’utilizzo di colori brillanti riesce inoltre a donare al tutto un’atmosfera che ci ha ricordato World of Warcraft, contribuendo quindi al mood finale dell’opera. Siamo di fronte a una semplicità estetica in stile Sea of Thieves, dove solo l’essenziale viene messo in scena. Una scelta che ci è parsa vincente e in linea con il progetto di One More Time. Discorso diverso, purtroppo, per la colonna sonora, che non abbiamo trovato particolarmente interessante e che poteva essere utilizzata in modi decisamente migliori. Segnaliamo, infine, la presenza dei sottotitoli in italiano, perfetti per coloro che non si sentono portati per l’inglese.

TAVERN MANAGER SIMULATOR, IL COMMENTO FINALE

Alla fine, Tavern Manager Simulator è esattamente il gioco che ci si poteva aspettare. Un titolo asciutto, privo di narrativa e basato su un gameplay loop a tratti ipnotico. Ammettiamo di esserci divertiti a gestire il Bifrost Pub e, senza dubbio, manterremo il gioco installato nel nostro computer per continuare a garantire i nostri servizi a tutti i clienti che decideranno di fare visita alla nostra locanda. Se anche voi amate i titoli gestionali e vi siete sempre chiesti cosa si possa provare a stare dall’altra parte del bancone di una locanda, allora questo è il titolo che fa per voi. Ma badate bene: non troverete storie o combattimenti appassionanti (padellate in testa a parte), bensì un’avventura fatta di clienti maleducati, fornitori ritardatari e tanta, tantissima, birra. E, a conti fatti, va benissimo così.

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