Tales of Wedding Rings 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Tales of Wedding Rings, opera di Maybe

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


Condividi

Tales of the Wedding Rings 1, anteprima 01

Tales of Wedding Rings è uno dei tanti manga annunciati da Star Comics per la prima metà del 2019 all'ultima edizione di Lucca Comics & Games. Il numero d'esordio della serie è stato presentato in anteprima al Comicon 2019 ed è in vendita dallo scorso 8 maggio. Il progetto è firmato da Maybe, pseudonimo della coppia di autori, costituita da Rinrin (testi) e Maybe (disegni), che abbiamo conosciuto in Italia grazie a Dusk Maiden of Amnesia, anch'esso pubblicato dalla casa editrice perugina. Tales of Wedding Rings ha debuttato nel marzo del 2014 sulla rivista Big Gangan, edita in Giappone da Square Enix; attualmente in corso, conta sette tankobon all'attivo.

Il nome originale del seinen è Kekkon Yubiwa Monogatari e, come ricordano gli autori nella postfazione dell'albo, suona particolarmente simile a Yubiwa Monogatari, titolo con qui viene tradotto nel Sol Levante Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings, 1955). Parliamo dunque di un contesto puramente fantasy e di una vicenda incentrata su portentosi gioielli da portare al dito, come nel capolavoro di J.R.R. Tolkien; a differenza di quest'ultimo, però, si tratta di oggetti magici tutt'altro che malefici, dal potere benevolo e positivo. Il Signore degli Anelli ha certamente influenzato i due mangaka per la concezione del proprio fumetto, ma le affinità con il romanzo britannico si limitano a quanto enunciato finora.

"Maybe dosa nel migliore dei modi l'elemento epico e quello sentimentale, senza rinunciare a una buona dose di umorismo e a momenti decisamente sexy."Il modello a cui aderisce appieno il primo progetto fantasy di Maybe è il genere isekai, in cui un individuo qualunque viene trasportato in qualche modo in un universo parallelo, in un mondo fantastico. Questa sorte tocca al giovane Sato, uno studente delle superiori, che finisce in un'altra dimensione per amore, all'inseguimento dell’amica d’infanzia Hime. Il ragazzo si ritrova, suo malgrado, a dover interpretare il ruolo di un eroe leggendario, il Re degli Anelli. Non è però un gioco: Sato se ne rende conto molto presto, perché i nemici mortali che deve affrontare sono micidiali demoni delle tenebre, guidati dal potentissimo e misterioso Re dell'Abisso.

Fermandosi alle pagine introduttive, potrebbe sembrare che Tales of Wedding Rings sia un manga scontato e prevedibile; tuttavia, man mano che ci si addentra nella storia, protagonisti e comprimari crescono in spessore, l'intreccio si amplia e diventa più complesso, assumendo sviluppi inattesi e sfumature intriganti. L'amore è la vera energia in grado di sconfiggere l'oscurità e dona straordinaria forza a Sato. Maybe miscela nel migliore dei modi l'elemento epico e quello sentimentale, senza rinunciare a una buona dose di umorismo e a momenti decisamente sexy.

Il soggetto e la sceneggiatura, solidi di per sé, sono esaltati da una parte grafica molto convincente e curata dal punto di vista dell'ambientazione e dei personaggi, ulteriormente arricchita da quattro splendide tavole iniziali a colori. Attraverso una lettura scorrevole e assai godibile si giunge al termine dell'albo con notevole curiosità e grande attesa per il prosieguo della storia.

[gallery columns="1" size="large" ids="250105,250106"]

Fonte immagini: Comixology

Continua a leggere su BadTaste