Tales of Halloween, la recensione del Blu-Ray Disc
La nostra recensione del Blu-Ray Disc di Tales of Halloween
Dati Tecnici
Video: AVC, 1080/24p (24.000), 2.39:1
Audio: 5.1 DTS HD Master Audio: Italiano Inglese
Sottotitoli: Italiano
1 disco 50gb
Region B
Amaray, Slipcase
Prodotto da Midnight Factory/Koch Media, distribuito da Koch Media.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT.
Film
Il cinema horror ha una lunga, lunghissima tradizione di film antologici, ossia quei film contenitori di racconti brevi, tutti legati da un tema comune. E' una tradizione che continua con titoli di rilievo, di cui troviamo tra i più recenti la trilogia di V/H/S, tra le più inventive ed elettrizzanti sin ora viste. Tales of Halloween si aggiunge a questa felice tradizione. Fortemente voluto da Axelle Carolyn, la giovane regista è riuscita a riunire undici registi di spicco che hanno contribuito, chi più chi meno, al genere horror, per realizzare un film antologico a tema Halloween. Come è facile intuire, il punto debole di queste produzioni è la discontinuità qualitativa dei singoli episodi: si hanno quindi episodi maggiormente riusciti per idee o realizzazione, accostati ad altri molto meno ispirati, se non addirittura noiosi. Il fatto che Tales of Halloween sia formato da ben dieci racconti infilati in uno spazio di poco più di novanta minuti fa ben capire che siamo di fronte a una serie di cortometraggi, molto brevi, e che quindi lo sviluppo è quasi del tutto nullo. Ovviamente non è certo la durata a rendere una storia efficace, ma Tales of Halloween è la dimostrazione che la quantità non fa la qualità e che le storie che avremmo voluto sviluppate meglio, si concludono molto prima per dare spazio a racconti spesso e volentieri noiosi. Tutta l'operazione gioca la carta dell'ironia, dell'autoironia e della parodia, quindi non prendendosi mai sul serio, ma buttandola sul divertimento macabro e cercando di andare fuori dagli schemi. Il più riuscito è sicuramente Bad Seed diretto da Neil Marschall, un evidente omaggio a Pomodori Assassini di John De Bello e inscenato come un procedurale di bassa lega. In questo racconto una super zucca di Halloween prende vita, divorando le persone, mentre una disillusa detective tenta di indagare sull'accaduto. Questo corto dimostra come da un soggetto delirante e demenziale si possa ricavare una storia appassionante e ben realizzata, ma che purtroppo ti lascia proprio sul più bello. Friday the 31st , diretto da Mike Mendez, il cui titolo e protagonista sono ovvi rimandi a Venerdì 13 e l'immortale killer Jason, ribalta proprio quel classico dell'orrore, dove un serial killer deforme, dopo l'ennesima carneficina, viene visitato da un alieno in giro per Halloween a fare “dolcetto o scherzetto” e che a causa del mancato pagamento in dolci da parte del killer, quest'ultimo sarà catapultato nello stesso incubo di cui è solitamente causa. Un racconto che gioca bene la carta del ribaltamento dei dogmi del genere, prendendolo anche un po' in giro. Non male l'idea e la realizzazione di Ding Dong diretto da Lucky McKee, dove una strega mangia bambini, sposata con un normale essere umano, è disperata perché non riesce a rimanere incinta, tormentando il povero marito. La bontà di questo racconto in verità è insignificante, ma merita indubbiamente per la performance comica e inquietante di Pollyanna McIntoch nel ruolo della strega. Trick, diretto da Adam Gierasch, potenzialmente il più intrigante e interessante ma non sviluppato a dovere, vede un gruppo di bambini malefici uccidere un gruppo di amici nella maniera più crudele possibile. Tale corto ci ricorda come le apparenze ingannino e il finale ribalta completamente la premessa iniziale. The Ransom of Rusty Rex, diretto da Ryan Schifrin, rievoca sicuramente altrettanti racconti simili, come l'episodio L'autostoppista del classico Creepshow 2. In questo caso, due maldestri rapinatori di banche decidono di rapire il figlio di un ricco signore per richiedere un riscatto. Purtroppo i due si renderanno presto conto che il bambino non è ciò che sembra, venendo catapultati in un incubo mortale. Si tratta di racconto classico del genere, ma che che purtroppo non regala le emozioni e nemmeno le risate sperate. Altro classico dell'orrore è l'episodio Grim Grinning Ghost di Axelle Carolyn, dove una giovane donna viene perseguitata da uno spirito che la ucciderà se si volterà a guardarlo. E' il classico racconto sulla paura dell'ignoto, purtroppo anche in questo caso molto poco efficace. This Means War, di Andrew Kasch e John Skipp, porta alla luce la classica faida tra vicini, nella fattispecie sullo show di Halloween organizzato sui propri giardini e condurrà i due a conseguenze sin troppo ovvie. Il problema non è certo la tipicità della storia, ma la blanda esecuzione che non gestisce bene il crescendo di cattiverie che i due si fanno, rendendo il tutto piuttosto noioso. The Weak and the Wicked di Paul Solet sembra più vicino alla tradizione del cinema western che a quella horror, per atmosfere e realizzazione. Tre bulli seminano il terrore nel quartiere da anni, molestando e torturando i più indifesi. Un giovane mascherato decide di sfidarli, trascinandoli nel luogo dove, anni prima, avevano ucciso i suoi genitori e dove avrà luogo la sua vendetta. Interessante sulla carta, molto meno nella pratica. Chiudono poi i due episodi più soporiferi: trattasi di Sweet Tooth di Dave Parker e The Night Billy Raised Hell di Darren Lynn Bousman. Il primo vede protagonista un bambino terrorizzato dalla leggenda metropolitana del Goloso, una creatura ossessionata dai dolci, che farà man bassa della sua babysitter e il suo ragazzo, troppo golosi di dolci. Nel secondo troviamo un ragazzino, sfidato dal ragazzo di sua sorella a tirare le uova nella casa di un vecchio signore. Il proprietario, che si rivela essere il diavolo, impartirà una lezione durissima al bambino. In sostanza, Tales of Halloween non rientra certo tra i più riusciti o interessanti contenitori di episodi sull'horror e anche gli appassionati difficilmente troveranno molti stimoli in questo prodotto.
Video
Edito da Koch Media, attraverso la sua nuova etichetta Midnight Factory, specializzata nel cinema Horror, Tales of Halloween approda nel mercato Home Video italiano in una edizione in alta definizione Blu-ray. Il prodotto rispetta quelli che sono i dettami della stessa etichetta, vale a dire la miglior edizione possibile, curata sia nella confezione che nei contenuti, con il miglior master a disposizione. L'edizione in effetti appare curata, si presenta in un disco singolo e un booklet con una recensione e curiosità sul film a cura di Manlio Gomarasca e Davide Pulci di Nocturno Cinema, il tutto contenuto in una custodia amaray da 14 mm di colore bianco trasparente e uno slipcase di ottima fattura.
Audio
Il doppiaggio italiano e l'inglese originale sono entrambi presentati in 5.1 canali e codificati in DTS HD Master Audio. Traccia tecnicamente ottima, con dialoghi presenti e chiari, una colonna sonora dinamica che non opprime la scena né viene soffocata e ottimi effetti sonori senza alcun segno di saturazione. Bene anche la separazione e direzionalità dei canali. Tutto perfetto. Artisticamente valgono gli stessi giudizi dati al prodotto e alla fotografia.
Extra
Il vero punto debole di un'edizione molto ben curata nella forma e nella sostanza, è dato da un comparto di contenuti speciali quasi del tutto nullo. A parte il booklet di approfondimento, è presente solo uno speciale sul film di pochi minuti che esplora solo superficialmente la realizzazione del film. Segue poi il trailer del film. Un po' troppo poco.
Speciale
Trailer Originale
Conclusioni
Tales of Halloween difficilmente incontrerà il favore del pubblico potenziale, considerando anche le alternative ben più stimolanti in circolazione, come la trilogia V/H/S. Questo a causa dell'eccessivo numero di racconti proposti, il troppo poco tempo per dargli uno sviluppo degno di nota e dei toni comico grotteschi quasi mai riusciti. L'edizione Midnight Factory/Koch Media è impeccabile sotto il profilo tecnico, replicando esattamente il master del film e presentandolo in una confezione curata, ma perde completamente nei contenuti speciali.