Tactics Ogre: Reborn, come scoprire un grande classico | Recensione
Tactics Ogre: Reborn è uno strategico a turni pensato sia per i nuovi giocatori, sia per gl iamanti della saga, a digiuno ormai da troppi anni
E Square Enix ha deciso di rispolverare un grande classico, concependo un remake del remake, in quanto si tratta di una nuova versione del titolo PSP Tactics Ogre: Let Us Cling Together a sua volta remake dell'originale Tactics Ogre per SNES del 1995.
La storia, scritta da Yasumi Matsuno (autore anche di Final Fantasy Tactics) fa ancora il suo effetto dopo quasi vent'anni. Un insieme di giochi di potere politici, tradimenti e segreti da scoprire nei quali saremo noi a delineare gli sviluppi del racconto. La trama prenderà quindi una strada diversa a seconda delle scelte fatte, in qualcosa che a suo modo fu precursore delle avventure in stile Telltale. Tra i cambi di trama troviamo elementi importanti come la morte di determinati personaggi principali e, ovviamente, l'ordine delle battaglie da affrontare prima di uno dei molteplici finali di gioco.
La rinascita di Tactics Ogre
Una volta completata l'avventura, potrete tornare indietro grazie alla modalità World Tarot, esplorando scelte alternative e scoprendo il destino di personaggi caduti precocemente. Tactics Ogre: Reborn chiede un investimento d'ore notevole, soprattutto se vorrete completare ogni bivio narrativo. In questo caso infatti il gioco rimarrà nella vostra console per più di cinquanta ore.
In Tactics Ogre: Reborn ci si muove su un terreno a griglia, ove il posizionamento determina il danno, e potremo decidere quando effettuare un attacco o un movimento prima della fine del nostro turno. I personaggi guadagnano esperienza a seconda di quanto partecipano alle battaglie e potranno anche cambiare classe (in maniera simile a quanto succede in Fire Emblem) senza però ripartire da zero con i livelli.
Si potrà scegliere di salvare le nostre squadre preferite, così da averle pronte per l'occasione giusta. Per questioni di bilanciamento, è presente un level cap relativo al progresso della storia, così da mettere il focus sulla strategia e non sulla potenza di fuoco.
Sul campo di gioco sono presenti poi le Buff Cards, bonus e malus che doneranno dei buff per facilitare o meno gli scontri. Al termine di ogni missione ci aspettano anche degli obiettivi bonus, che se completati conferiranno esperienza e ricompense aggiuntive. C'è la possibilità poi di velocizzare i match rendendo le battaglie un po' più movimentate ed è stato fatto anche un ottimo lavoro coi vari menù, che risultano ordinati e facilmente intuibili.
Tactics Ogre: Reborn non sembra un titolo con circa vent'anni sulle spalle, anzi, il lavoro fatto per renderlo moderno è senza dubbio notevole. Questo potrebbe essere un incentivo per i fan della serie di ritornare su un gioco che è cambiato in meglio.
Lato grafico, Tactics Ogre: Reborn abbandona la strada dell'HD 2D, utilizzato spesso da Square Enix per queste operazioni nostalgia. Square Enix ha ricreato gli sfondi e ha applicato un filtro che smussa i pixel degli sprite dei personaggi. Magie e abilità hanno poi effetti tutti loro, prendendo vita durante le azioni del giocatore e tenendolo incollato allo schermo. Si tratta di una formula che funziona alla perfezione in portatile, e che quindi dà il meglio di se sull'ibrida di casa Nintendo. Hitoshi Sakimoto, che aveva composto la colonna sonora dell'originale, torna in occasione di questo remake, con dei brani inediti. Musiche epiche che ci accompagneranno in battaglia, ma capaci anche di trasmettere ansia e tristezza nei momenti più cupi.
Grazie a tutto ciò di cui abbiamo parlato finora, Tactics Ogre: Reborn è uno strategico a turni pensato sia per i nuovi giocatori, sia per gli amanti della saga, a digiuno ormai da troppi anni. Un nuovo punto da cui ripartire con un capitolo completamente inedito? A Square Enix l'ardua sentenza.