Taboo 1x03: la recensione

Il terzo episodio di Taboo svela dettagli preziosi sul rapporto tra James e Zilpha, e vede l'uomo mettere in atto una nuova, astuta strategia

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Spoiler Alert
L'episodio della scorsa settimana aveva interrotto la vicenda di Taboo in un momento topico, lasciando il pubblico col fiato sospeso riguardo la sorte del tormentato protagonista, James Delaney. Scampato per un pelo alla morte per mano di un sicario asiatico ingaggiato dalla Compagnia delle Indie, l'uomo decide di prendere ulteriori precauzioni per tutelare la propria vita: redigere un testamento che renda gli Stati Uniti d'America eredi dei suoi averi - che includono, ricordiamo, l'ambita terra di Nootka, oggetto delle mire britanniche. In tal modo, la sua sopravvivenza diviene la sgradita priorità per l'avvelenatissimo Sir Stuart Strange, che focalizza le proprie attenzioni sull'altra erede delle fortune di Horace Delaney: la presunta vedova Lorna Row, attrice.

Inizia a svilupparsi, in questo episodio, un rapporto bizzarro tra James e la sedicente compagna del defunto padre, dapprima impostato su una diffidente strafottenza reciproca, per poi evolvere in un'inevitabile empatia dovuta al comune stato di persone d'interesse per la Compagnia delle Indie. Scopriamo, grazie al dialogo tra Delaney e il dottor Dumbarton, le intenzioni del primo riguardo le suddette terre di Nootka: ottenere il monopolio per il commercio di tè con la Cina. Un proposito rischioso, che pone il futuro di James sotto una luce ancora più incerta. Frattanto, l'uomo è ancora preda di allucinate visioni che mescolano i ricordi del suo traumatico passato in Africa all'indimenticato fantasma della madre, morta in manicomio nove anni prima. Proprio alla donna si lega l'ennesimo mistero che aggiunge interrogativi sul passato di James: il giovane porta infatti impresso sulla schiena un simbolo, procuratosi durante i suoi anni africani, che scopre essere presente anche all'interno del camino di quella che fu la camera di sua madre. Coincidenze inquietanti, che fanno presagire la presenza del sovrannaturale.

Viene infine chiarita, ogni oltre ragionevole dubbio, la natura incestuosa del legame tra James e la sorellastra Zilpha, ingabbiata in un matrimonio infelice con un uomo consapevole del peccato della moglie e frustrato dalla sterilità delle nozze. In un mondo che manifesta in modo diverso ma comunque implacabile la propria ostilità nei confronti del diverso, sia esso rappresentato da un ex disperso come James o da una donna infertile come Zilpha, i due fratellastri sembrano riuscire a stemperare le tenebre della loro tragedia alla fioca luce di un amore proibito, uno tra i vari taboo (termine derivato dal polinesiano tapu, che sta a indicare una proibizione sociale ed etica) cui il titolo della serie BBC allude. Ed è interessante notare come, a fronte della composta ipocrisia che cela i propositi più abietti, il peccato consumato da James e Zilpha finisca per essere il fulcro di sensi di colpa mai del tutto elaborati, sebbene sia chiaramente l'atto più puro in un orizzonte di lordura morale che sembra corrodere qualsiasi cosa, dal paesaggio al volto segnato dei propri protagonisti.

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